ROMA. Con il "cuore grondante di sangue" ma sollevato per il compromesso raggiunto con gli alleati di governo, Silvio Berlusconi si mostra soddisfatto per il difficile lavoro che ha portato a termine. La manovra, quella che il ministro dell'Economia definisce senza "alternative", é quella che ci chiede di fare l'Europa, anzi l'emergenza "planetaria", visto che ogni giorno, "escludendo i sabati e le domeniche" c'é un miliardo di euro in titoli da finanziare.
E alla speculazione, quella che "dopo la Grecia si è concentrata su di noi che abbiamo "il debito pubblico, procurato dai precedenti governi, più elevato in rapporto al suo pil" non si poteva che fare fronte se non con l'aiuto della Bce. "Abbiamo quindi ottemperato a quelle che erano le domande che l'istituto ci poneva" spiega Berlusconi. "Siamo personalmente addolorati, ma siamo soddisfatti, anche dell'apporto che hanno dato tutti i ministri: abbiamo dentro di noi la sensazione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere" ammette alla fine del consiglio dei ministri il Premier che confessa. Per raggiungere l'accordo sulle misure "abbiamo lavorato febbrilmente, giorno e notte". E alla fine il risultato è stato raggiunto: sul varo del provvedimento il voto é stato unanime. E il compromesso raggiunto non scontenta troppo la Lega sulle pensioni, va incontro alle richieste degli italiani sui costi della politica ("numerosi, forse anche eccessivi" sospetta il premier), chiede un contributo di solidarietà ai cittadini più ricchi, senza dover pronunciare la detestata parola 'patrimoniale'.
Il Senatur esulta: abbiamo "salvato le pensioni" e non solo. La Lega si intesta il taglio delle province, il taglio dei costi della politica ma niente su sanità, scuola e pensioni. Non solo. Come auspicato dal Capo dello Stato, Berlusconi confida anche sul senso di responsabilità dimostrato dalle opposizioni e promette: sulla manovra non metterà la fiducia anche perché, ripete anche in questa occasione, la manovra "riguarda non una situazione interna ma una emergenza internazionale". Le prime reazioni dell'opposizione non sembrano andare esattamente in questa direzione: il Pd parla di una manovra "ancora più iniqua e inadeguata", l'Udc che si conferma "responsabile" annuncia però che la sua "preoccupazione è altissima", ci sono troppe "tasse e balzelli". A sorpresa, invece, apre l'Idv di Antonio Di Pietro, che parla di una manovra "luci e ombre" ma annuncia: "Italia dei Valori ha il dovere di fare la sua parte, affrontando il provvedimento nel merito"