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Ustioni, nuove cause a Starbucks dopo il risarcimento da 50 milioni

Altri due clienti denunciano il gigante del caffè in California

Starbucks sta affrontando due nuove cause legali per ustioni, a due settimane dalla sentenza di un tribunale che ha ordinato al gigante del caffè di pagare 50 milioni di dollari a un uomo ferito da una tazza di tè bollente.

Entrambe le nuove cause sono state presentate in California e chiedono danni per quelli che definiscono «problemi causati da liquidi bollenti rovesciati sui clienti nei drive-through». Il primo riguarda Sabrina Michelle Hermes, rimasta gravemente ferita quando un caffè bollente le è caduto addosso in una filiale della catena a Norwalk, vicino a Los Angeles, due anni fa.

Starbucks ha annunciato che contesterà la richiesta di danni. «Ci siamo sempre impegnati a rispettare i più elevati standard di sicurezza nei nostri negozi, inclusa la gestione delle bevande calde», ha affermato un portavoce. In un tribunale della stessa zona, ad Alhambra, gli avvocati di Ernesto Vladimir Sanchez Avendano hanno anche chiesto danni non specificati per negligenza sostenendo che il coperchio della bevanda ordinata non era stato chiuso correttamente. Il liquido bollente, sostiene la causa, si è rovesciato sulle gambe del cliente provocando «gravi ustioni e danni ai nervi dei genitali e dei glutei».

Il 15 marzo scorso una giuria in California ha ordinato a Starbucks di pagare 50 milioni di dollari per risarcimento danni a un fattorino rimasto gravemente ustionato a causa del coperchio non correttamente chiuso di una bevanda. Tutte queste sentenze si rifanno a uno storico giudizio contro McDonalds in New Mexico nel 1994 quando Stella Liebeck, 79 anni, ha ricevuto oltre 2,8 milioni di dollari per essersi rovesciata addosso del caffè bollente.

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