
Un bouquet di fiori bianchi, una foto di Papa Bergoglio lasciata dalle suore domenicane dell’Annunziata, una pianta con piccoli fiori e un biglietto indirizzato al Pontefice. «Proteggi la salute di tutta la mia famiglia», «Get well», sono alcuni dei messaggi di auguri rivolti al Papa, raccolti intorno alla statua di Wojtyla nel piazzale principale del Policlinico Gemelli, dove Francesco è ricoverato per una polmonite dal 14 febbraio.
«Sono venuta a piedi da casa per fare qui una preghiera per il Papa - racconta la signora Linda, con un ramo di mimose in mano - hanno detto che è forte, che può resistere, ma è una persona tanto anziana. Penso che gli sia dispiacendo di non poter partecipare in questi giorni agli eventi per il Giubileo». Dall’Argentina viene invece Roberto, un giovane che, dalla città di Freyre, per la prima volta in viaggio in Europa, ha fatto tappa a Roma: «un motivo per essere qui è certamente il Giubileo, domani andrò in Vaticano. Per noi argentini Bergoglio è la persona più importante, con Maradona e Messi», dice ai cronisti, mostrando la sua Albiceleste, maglia della Nazionale argentina. Tra i fedeli che, ogni tanto, si fermano sotto la statua di Giovanni Paolo II per un momento di raccoglimento, diversi sono quelli che hanno un parente malato in ospedale: «Sono qui per stare insieme a mia moglie ricoverata - racconta Claudio, giunto da Torre del Greco - l’ho conosciuta proprio a un evento con Wojtyla, tanti anni fa, eravamo studenti, in un giorno in cui le scolaresche parteciparono a un incontro con il Papa al San Paolo di Napoli. Prego per Papa Wojtyla, per Papa Bergoglio, perchè aiutino anche mia moglie in questo momento».
«Ho i brividi - dice Elisabetta, che ha accompagnato sua sorella in ospedale per un visita di controllo - oggi sono qui, proprio nel giorno del mio compleanno, e qui c’è anche il Papa: mi piace leggere sempre un filo rosso nelle cose, spero sia un segno di speranza». Giunta da Rimini a Roma per aiutare il figlio a fare un trasloco, una signora si ferma per qualche minuto in preghiera: «siamo cattolici, temiamo che la salute del Papa potrebbe aggravarsi, abbiamo deciso di passare qui al Gemelli per dargli un sostegno, La figura istituzionale del Papa per chi è credente è importante, perchè è la persona che, con la sua richiesta di pace, potrebbe essere ascoltata. Se un giorno non dovesse essere più tra noi, questo potrebbe essere destabilizzante in un momento così tanto buio». Una coppia, oggi al Gemelli per partecipare ai funerali del professor Giovanni Scambia, resta qualche minuto sotto la statua di Wojtyla per un momento di raccoglimento: «Lo facciamo ogni volta che veniamo - raccontano - in questa giornata dolorosa anche Papa Bergoglio è qui e speriamo tanto si riprenda presto». Non mancano poi i giovani, alcuni studenti di Medicina al quinto anno, che, in una pausa dallo studio in biblioteca in questo sabato pieno di sole, osservano che «in questi giorni c’è stato più movimento rispetto al solito, soprattutto quando è venuta la premier Meloni. I nostri familiari e i nostri amici ci chiedono spesso notizie su cosa accade, ma noi le informazioni le abbiamo solo dai giornali». Con il rosario in mano, poi, c’è anche un 31enne, a Roma per lavoro: «prego per il Papa, è importante che si riprenda, i pellegrini che verranno vorranno vederlo a San Pietro. Ringrazio il Signore per la sua dolcezza, per ciò che rappresenta, la speranza. Spiace che domani non farà l’Angelus, ma non si può nè stancare nè prendere colpi d’aria». «Domenica scorsa ho aspettato un pò sperando che il Papa si affacciasse - racconta Cinzia, che è al Gemelli con i nipotini per fare visita al marito ricoverato - anche domani mi sarebbe piaciuto vederlo. Mio marito ed io preghiamo molto per lui, come lui non c’è nessuno».
Ancora nessun commento