Domenica 22 Dicembre 2024

Uomini, latinos e giovani: identikit dei supporter di Trump

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Uomini, latinos e giovani hanno formato la valanga rossa di Donald Trump, mentre Kamala Harris ha tenuto tra donne e ragazze, ma meno di Joe Biden nel 2020 e non comunque abbastanza per assicurarsi la vittoria. E se l’America rurale ha spinto la vittoria del tycoon con una forza maggiore di quanto previsto alla vigilia, di converso il sostegno alla democratica nelle aree suburbane si è rivelato inferiore al necessario per tenere la Casa Bianca. Soprattutto nella cosiddetta «cintura della ruggine», gli Stati chiave del Midwest che hanno visto sbriciolarsi il muro blu (Pennsylvania, Michigan e Wisconsin si sono tutti colorati di rosso). L’analisi demografica del voto conferma la battaglia dei sessi: il 54% delle elettrici ha votato Harris contro il 45% di Trump, ma il riallineamento a destra in alcuni Stati chiave degli elettori ispanici e, in misura minore, dei maschi afroamericani - finora bastioni dem - ha catapultato il repubblicano alla vittoria. I papà hanno votato il tycoon 58 a 39, mentre le mamme hanno scelto Kamala 53 a 44, e lo stesso hanno fatto le donne senza prole (le «gattare senza figli», nella definizione del vice repubblicano Vance). Sul fronte della razza, Trump ha spopolato tra i bianchi: 55 a 43, mentre l’85% degli elettori afroamericani si è schierato con la dem. Sulla carta Harris ha vinto anche il voto degli ispanici, favorevoli a lei al 53% contro il 45% per Trump, ma i numeri nascondono un cambio di tendenza drammatico per il partito dell’asinello: quattro anni fa il margine di vittoria di Biden in questo gruppo etnico era stato di ben il 33 per cento. Tra i latinos sette su dieci hanno giudicato l’economia «in cattivo stato» e per quattro su 10 è stato questo il tema determinante al momento del voto. Tra i giovani - per un totale del 16% dell’elettorato - i maschi della Generazione Z che sono andati alle urne (non era affatto scontato) hanno indicato il nome del tycoon sulla scheda confermandosi nuovi player delle dinamiche elettorali. Nel 2020 il «vecchio» Biden aveva vinto di 24 punti tra i nati dopo il 1995, mentre la Harris si è fermata solo a +10%. Paradossalmente la candidata dem, rispetto a Biden quattro anni fa, ha fatto meglio tra le ‘pantere grigiè: Trump nel 2020 aveva vinto tra gli ultrasessantacinquenni con un margine di cinque punti, stavolta il voto dei pensionati è stato 50 a 50. Il titolo di studio - o la sua assenza - ha accentuato gli spostamenti: nel 2024 i giovani afroamericani con la sola licenza liceale si sono mossi di 20 punti verso Trump rispetto a quattro anni fa, triplicando il monte consensi del presidente eletto in quella fascia demografica. Immobile invece il sostegno degli afroamericani più anziani con lo stesso livello di istruzione: erano al 95% per Biden e sono rimasti al 95% con la Harris che, se eletta, avrebbe potuto essere la prima donna presidente nera degli Stati Uniti. Il college in effetti è stato uno spartiacque: tra i laureati la Harris ha vinto 57 a 41, ma tra i senza laurea è stato Trump a farla da padrone 54 a 44. Rispetto a Biden, Kamala ha fatto progressi solo tra le donne laureate, le stesse che nel 2022 avevano spinto la performance dei dem nelle elezioni di midterm. Quest’anno però, a giudicare dagli exit poll che hanno messo in testa tra i temi caldi democrazia e economia, il diritto di scelta delle donne dopo il ribaltamento da parte della Corte Suprema della sentenza Roe contro Wade è stato meno determinante. C’è stato uno spostamento anche in fatto di religione: nel 2020 il voto dei cattolici - un quarto del totale dell’elettorato - era andato al correligionario Biden, il secondo capo della Casa Bianca dopo Jfk battezzato nella fede di Roma: Trump ieri lo ha vinto 56 a 41. Il gruppo religioso più schierato con l’ex e futuro presidente sono stati però i bianchi «cristiani rinati»: otto su dieci hanno votato per lui

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