Mercoledì 06 Novembre 2024

Elezioni Usa, Trump parla da presidente: «Abbiamo fatto la storia»

Donald Trump diventa il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America, secondo Fox News che per prima ha dato per vittorioso il tycoon nella corsa alla Casa Bianca, assegnandogli lo Stato chiave della Pennsylvania e anche il Wisconsin. E secondo i media, a scrutinio ancora in corso il candidato repubblicano è proiettato a vincere anche il voto popolare, cosa che per un candidato presidenziale repubblicano non succedeva dal 2004 con George W. Bush. Salito sul palco del convention center di Palm Beach con la famiglia al completo (nella foto con Melania e il figlio Barron), tra i cori del pubblico «Usa Usa», il tycoon ha rivendicato la presidenza sottolineando che «stasera abbiamo fatto la storia». Questa «è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia», ha detto sottolineando che «vincere il voto popolare è bello» e rivendicando la conquista del Senato. Trump ha quindi promesso di portare una nuova «età dell’oro» negli Stati Uniti, mentre sul palco, il suo futuro vice JD Vance ha evidenziato che quello di stanotte «è stato il più grande comeback (rimonta) della storia americana». Notte fonda invece per Harris, che intanto vince il Minnesota ma comunica che non parlerà stasera alla Howard University, dove i suoi sostenitori erano in attesa dei risultati del voto. Trump sarà il primo presidente a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine ‘800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni. La sua è considerata una vera e propria impresa senza precedenti, perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol, sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare. Tra le prime reazioni in Usa, quella dello speaker della Camera Mike Johnson, che subito dopo la ‘call’della Fox si è congratulato con il «presidente eletto» Donald Trump. All’estero, dove la corsa alla Casa Bianca era seguita col fiato sospeso per le ripercussioni sui grandi dossier internazionali, Parigi è stata tra le prime capitali a reagire, con il portavoce del governo francese che ha sottolineato come ora, l’Europa deve «prendere in mano il proprio destino» in un certo numero di settori chiave, dalla difesa alla reindustrializzazione e decarbonizzazione. Macron si è detto «pronto a lavorare insieme» con «rispetto e ambizione». Ma intanto, ha annunciato insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz uno «stretto coordinamento» Parigi-Berlino, proprio a seguito del voto Usa. In Italia la premier Giorgia Meloni si congratula su X «a nome mio e del governo italiano» con «il presidente eletto degli Stati Uniti: Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorellè, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente». E Matteo Salvini saluta la vittoria del tycoon Trump in un messaggio su Instagram: «Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump». Da Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orban - l’unico leader europeo a tifare esplicitamente per il tycoon - ha celebrato «il più grande ritorno nella storia politica degli Stati Uniti» e «una vittoria necessaria per il mondo». Da Pechino, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, ha auspicato una «coesistenza pacifica» con Washington. A Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affidato a Telegram un criptico messaggio apparentemente riferito al voto americano: «Vince chi vive di amore per il proprio Paese e non di odio verso gli stranieri». Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, si è congratulato con Trump per il più grande ritorno della storia».

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