Crimea, paura e morte fra i bagnanti sulla spiaggia di Sebastopoli: gli ucraini colpiscono, Mosca accusa Washington
Le immagini trasmesse dalla Tv russa mostrano lo sconcerto e la paura dei bagnanti in spiaggia di domenica d’estate a Sebastopoli, città della Crimea presa di mira con droni e missili da Kiev. Si sente il boato che scatena la fuga, poi i primi dettagli diffusi via Telegram che segnalano già morti e feriti mentre il ponte di Kerch che collega la Crimea alla Russia risulta bloccato. E Mosca tuona: è di Washington la responsabilità dell’attacco mortale a Sebastopoli con l’uso di missili americani Atacms, e tali azioni - afferma il ministero russo della Difesa - «non rimarranno impunite». Il bilancio dell’attacco si assesta poco dopo su 5 morti, tra cui tre bambini, con altri cinque bambini in terapia intensiva mentre in totale si contano 124 feriti, stando al governatore della città Mikhail Razvozzhayev. Tra le vittime ci sarebbe anche la figlia di Oleg Averyanov, il vicesindaco della città portuale di Magadan, rende noto l’agenzia Interfax, citando il sindaco di Magadan, Yury Grishan. «Ci sono bambini tra le vittime, tra cui Sofia, 9 anni, la figlia del vicesindaco di Magadan. La bambina era in vacanza a Sebastopoli con i genitori», scrive Grishan su Telegram. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere che il presidente russo Vladimir Putin è in contatto con il governo e i militari della Crimea: «L’obiettivo principale adesso è di offrire tutta l’assistenza necessaria ai feriti», dice, mentre il ministero della Difesa russo incalza Kiev, che ha lanciato un «attacco terroristico» alle infrastrutture civili di Sebastopoli con l’uso di missili tattici Atacms che trasportavano munizioni a grappolo, afferma, spiegando che quattro missili sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea russi, mentre un altro è esploso sopra la città. Il senso poi delle responsabilità americane secondo Mosca sono presto spiegate: «Tutte le specifiche di volo per l’uso degli Atacms sono inserite dagli specialisti Usa sulla base dei propri dati di ricognizione satellitare. Per questo motivo la responsabilità dell’attacco missilistico deliberato contro i civili a Sebastopoli ricade innanzitutto su Washington che ha fornito queste armi all’Ucraina, e sul regime di Kiev, dal cui territorio è stato effettuato l’attacco», sottolinea il ministero, conferendo chiaramente un senso tutto politico alle dinamiche militari, evocando e tornando così a stigmatizzare la recente decisione del presidente americano Joe Biden di dare il via libera all’utilizzo da parte di Kiev di armi americane per colpire in territorio russo. Che la potenza di fuoco ucraina sia in parte migliorata o di sicuro potenziata da quando lo scorso aprile il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di aiuti militari cruciali per Kiev, lo dicono gli sviluppi sul terreno, tra cui il fatto che Ucraina sia riuscita a espugnare alcune posizioni russe riconquistando di recente aree a sud-ovest di Vovchansk che era stato a lungo un obiettivo primario dell’avanzata russa nei pressi di Kharkiv. Le decisioni poi prese da diversi paesi occidentali di consentire a Kiev di colpire il territorio russo con le proprie armi hanno contribuito a fermare l’avanzata delle forze di Mosca lungo il fronte nord-orientale, sempre vicino a Kharkiv. Mentre sembra crescere anche la capacità degli ucraini di colpire su territorio russo: le forze armate ucraine hanno affermato di aver distrutto un magazzino russo, nella regione di Krasnodar a est della Crimea, utilizzato per il lancio di droni kamikaze di fabbricazione iraniana e per addestrare i soldati, uccidendo diverse persone nell’attacco. L’episodio risale a venerdì e nelle scorse ore Kiev ha portato immagini satellitari come prova della «missione compiuta».