«Uccideteli tutti»: il ramo afghano dell’Isis alza il tiro e minaccia direttamente l’Europa, indicando tra gli obiettivi da colpire gli stadi di calcio dove tra oggi e mercoledì vanno in scena i quarti di finale di Champions League. Minacce che vengono prese molto sul serio, tanto che Francia, Gran Bretagna e Spagna hanno subito rafforzato le misure di sicurezza. Forte del tragico e sanguinoso successo nel mondo jihadista dell’attentato al Crocus City Hall di Mosca - 144 i morti tra i quali sei bambini - l’Isis-K sbatte i suoi piani omicidi tra le pagine del magazine Voce del Khorasan, pubblicazione in lingua inglese firmata dalla branca mediatica Al Azaim. In copertina c’è Vladimir Putin avvolto tra le fiamme della strage di Mosca, rivendicata dall’Isis: «L’orso è frastornato», recita il titolo. Ma a far saltare sulla sedia i responsabili dell’antiterrorismo è appunto la minaccia diretta rivolta al Bernabeu di Madrid, dove si gioca Real-Manchester City, e all’Emirates di Londra, per il match tra Arsenal e Bayern Monaco. Nonché al Metropolitano, sempre nella capitale spagnola, e al Parco dei Principi a Parigi, teatro domani delle altre due sfide dei quarti tra Atletico Madrid-Borussia Dortmund e Psg-Barcellona. Tra le immagini scelte dai jihadisti per lanciare la minaccia si intravede chiaramente quello che sembra un bus di tifosi, con la scritta ‘appostatevi e colpiteli mentre si radunanò. Nelle pagine del magazine Isis, tra un’incitazione alla rivolta in Bangladesh e una sintesi degli ultimi messaggi del portavoce, spuntano pure immagini con la dicitura «Benvenuti in Europa»: immortalano miliziani armati di kalashnikov e con i giubbotti esplosivi da kamikaze a bordo di quello che sembra un vagone della metropolitana, con una cassa di dinamite appoggiata su un sedile. Non sono immagini nuove: linguaggio e fotomontaggi per minacciare stragi ricordano molto da vicino la prima rivista patinata pubblicata nel mondo jihadista, ‘Inspirè. Era targata al Qaeda, il seme maligno da cui è nato l’Isis, che segnò la svolta comunicativa dell’organizzazione voluta dal capo del ramo yemenita-saudita, quel Anwar al Awlaki con cittadinanza americana poi ucciso in un raid. Si ritiene che quelle pagine abbiano ispirato i successivi attentati alla maratona di Boston e contro Charlie Hebdo a Parigi. Nella capitale francese intanto la sicurezza è stata «considerevolmente rafforzata», ha annunciato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin. A Madrid il governo rassicura: è stato disposto uno spiegamento straordinario di oltre 2.000 agenti, oltre a polizia urbana e servizi di emergenza. A Londra invece le autorità sottolineano che era «già stato predisposto un robusto piano di sicurezza», nel Paese infatti l’allerta terrorismo - che resta invariata - è a livello «sostanziale», in altre parole un attacco è probabile. L’Uefa infine sta collaborando strettamente con le autorità nelle rispettive sedi: «Tutte le partite si svolgeranno come previsto con le opportune misure», recita una nota. «L’Europa sotto minaccia dell’estremismo islamico, un nemico tutt’altro che sconfitto. Occorre la massima vigilanza, tolleranza zero verso ogni forma di possibile infiltrazione nelle nostre società, a difesa dei valori e delle libertà occidentali, che qualcuno tende a dare per scontati», è stato il commento su X del vicepremier Matteo Salvini.