Venerdì 22 Novembre 2024

I trattori paralizzano Bruxelles: «Pac da rifare»

I trattori paralizzano ancora una volta Bruxelles e l’esasperazione degli agricoltori scende in piazza durante il consiglio dei ministri dell’Ue. La protesta è contro i prezzi, contro l’import dall’Ucraina, gli obiettivi del Green deal ma più in generale contro ogni cambio che turbi un comparto che sostiene di essere allo stremo e si fa sentire. E trova ascolto, e persino l’inattesa apertura a rivedere al più presto la riforma della politica agricola comune (Pac) appena varata. Il governo italiano sostiene le loro richieste: è una «battaglia decisiva» quella «contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare», ha segnalato la premier italiana Giorgia Meloni. «La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali», ha affermato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Dopo le elezioni europee, l’Europa deve cambiare strada» capendo che «gli scenari mondiali sono cambiati radicalmente» con la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, ha detto. «Non penso che De Gasperi pensasse a una comunità europea che pagasse i contadini per non fare i contadini o i pescatori per non fare i pescatori. Qua c’è da rimettere al centro il buon senso», ha affermato il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. Durante il Consiglio Agrifish, comunque, le istituzioni Ue, finiscono sotto l’assedio di 900 trattori. I blocchi scattano dal primo mattino, copertoni e fieno vengono incendiati a ridosso dei luoghi simbolo, si lanciano uova, bottiglie, fumogeni e quant’altro. I clacson assordano la città e ad un certo punto fanno risuonare anche ‘Bella ciaò. Le linee di contenimento a un certo punto vengono anche sfondate e la protesta si avvicina all’edificio dove sono riuniti i ministri. A lungo nessuno può entrare e nessuno può uscire. L’aeroporto cittadino di Zaventem per un’ora resta isolato e irraggiungibile dai mezzi di superficie. Ma la polizia contiene ripetutamente i manifestanti e alla fine li disperde con cannoni ad acqua e lacrimogeni. A differenza di inizio mese, quando fece le spese della protesta la statua di uno sconosciuto industriale, Place du Luxemburg davanti al Parlamento Europeo è irraggiungibile per i trattori. La protesta è però più ampia e violenta. Solo nel tardo pomeriggio il traffico riprende a scorrere e si riaprono tutte le stazioni metro. Tre feriti sono segnalati tra gli agenti di polizia. Al termine del Consiglio, gli Stati membri ribadiscono la richiesta alla Commissione di agire sia nel breve termine e sia nel lungo termine. Le prime proposte di intervento dell’esecutivo comunitario «vanno nella direzione giusta e sono il primissimo passo concreto per rispondere ad alcune delle preoccupazioni degli agricoltori». Ma i 27 Stati membri invitano «la Commissione a completare rapidamente queste misure con nuove misure più ambiziose», ha spiegato per la presidenza Ue il ministro belga dell’Agricoltura David Clarinval. Il commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski va oltre e stima che sia «possibile riaprire i negoziati già in questo mandato» per rivedere la Pac «se vogliamo far qualcosa rapidamente per gli agricoltori». Prima della scadenza del periodo 2023-2027 dunque «possiamo rispondere agli agricoltori anche riflettendo su una riapertura degli atti di base della Pac», ha affermato. A Bruxelles arrivano anche i rappresentanti italiani. Per Coldiretti Ettore Prandini chiede «tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e sulle semplificazioni della Pac annunciate». Per Confagricoltura Massimiliano Giansanti chiede «una modifica profonda della Pac: serve multilateralismo, serve la salvaguardia dei prezzi per i produttori e i consumatori».

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