Sono 108 i migranti morti e dispersi in quattro naufragi avvenuti al largo della Libia dal 26 dicembre 2023 al 3 gennaio scorso. Lo afferma Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), sottolinando su X che «il 2023 si è chiuso con un totale di 2.383 morti nel Mediterraneo Centrale e purtroppo il 2024 è già iniziato con un naufragio che il 3 gennaio ha provocato 35 vittime al largo di Zwara». Si sono persi i contatti con più di 80 migranti siriani e libanesi partiti un mese fa dalle coste del Libano in direzione di Cipro. Lo riferiscono oggi i media di Beirut, secondo cui soltanto il capitano dell’imbarcazione, salpata lo scorso 11 dicembre, è riuscito a contattare i familiari e a informarli di essere in stato di fermo a Cipro.
Altre 84 persone scomparse in mare nella rotta per Cipro
Delle altre 84 persone, tra cui più di 30 minori, non si hanno più notizie, riferiscono i media confermando quanto in precedenza denunciato da Alarm Phone, organizzazione non governativa che lavora da anni per aiutare i soccorsi nel Mediterraneo. Il capitano della nave è riuscito, il 3 gennaio scorso, a contattare i familiari a Tripoli, nel nord del Libano. E questo secondo quanto affermato al quotidiano libanese L’Orient-Le Jour dall’avvocato Muhammad Sabluh, attivista e difensore dei diritti umani libanese residente a Tripoli. Sabluh conferma che al momento non è chiaro perché gli altri migranti, siriani ma anche libanesi, non abbiano contattato i loro familiari, come fatto dal capitano della nave. «Il governo libanese deve assumersi le proprie responsabilità e aiutarci... Come mai nessuno si informa sulla sorte di 85 persone?», si è domandato retoricamente Sabluh. In Libano sono presenti da più di un decennio circa un milione e mezzo di siriani in fuga dalla guerra che imperversa nel loro paese dal 2011. Il Libano è il paese che ospita il maggior numero di profughi pro capite al mondo. E dal 2019 è attanagliato dalla peggiore crisi economica della sua storia.