Lunedì 23 Dicembre 2024

Via libera di Erdogan all'ingresso della Svezia nella Nato

Dopo averla fatta attendere per ben oltre un anno, accusandola di sostenere il terrorismo, la Turchia è sul punto di approvare l’entrata della Svezia nell’Alleanza Atlantica. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha oggi firmato i protocolli di adesione di Stoccolma e ha inviato i documenti all’Assemblea parlamentare di Ankara per la ratifica, che salvo sorprese pare soltanto una formalità, anche se non è ancora chiaro quando si terrà il voto parlamentare. I protocolli ora devono passare per la commissione Affari Esteri del Parlamento, devono essere discussi dall’assemblea generale e poi votati in aula. Questo processo non sarà immediato e potrebbe richiedere anche alcune settimane. Nel frattempo, la decisione di Erdogan è subito stata accolta in modo caloroso sia dal Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che dal premier svedese Ulf Kristersson che si è dichiarato lieto della scelta del presidente turco. «Mi auguro che il voto di ratifica sia rapido e che la Svezia diventi presto un alleato della Nato a tutti gli effetti. Come ho detto al presidente Erdogan quando abbiamo parlato nel fine settimana, questo renderà l’intera Alleanza più forte e più sicura», ha affermato Stoltenberg con una nota accogliendo la decisione del leader turco. «Non vediamo l’ora di diventare un membro della Nato», ha detto Kristersson mentre anche il portavoce del Dipartimento di Stato degli Usa ha accolto favorevolmente la scelta di Erdogan. Il presidente turco aveva fatto sapere già durante l’estate che avrebbe inviato i protocolli al Parlamento con l’apertura dell’Assemblea, ma in molti nutrivano comunque dubbi su cosa avrebbe fatto il Sultano dopo avere tenuto alla porta Stoccolma per così tanto tempo. Erdogan ha bloccato l’ingresso della Svezia come anche della Finlandia fin da quando i Paesi scandinavi hanno presentato ufficialmente la domanda per l’adesione tra l’aprile e il maggio del 2022, a poche settimane dall’inizio del conflitto di Mosca contro Kiev. Ankara ha usato toni molto duri soprattutto contro Stoccolma, accusandola di ospitare militanti ritenuti dalla Turchia terroristi: Erdogan ha chiesto l’estradizione di circa una settantina di cittadini turchi che si trovano in Svezia, mentre per le strade di Stoccolma i simpatizzanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan - formazione bollata dalla Turchia come terrorista - regolarmente manifestavano contro il presidente turco. Ankara ha tolto il veto e ha permesso alla Finlandia di entrare nell’Alleanza atlantica già nei mesi scorsi, in marzo, ma soltanto dopo la rimozione dell’embargo sulla vendita di armi alla Turchia che Helsinki aveva imposto nel 2019, in seguito ad operazioni turche contro le forze curde nel nord della Siria. Infervorato dopo i continui roghi del Corano, spesso davanti all’ambasciata turca nella capitale Stoccolma, Erdogan ha continuato a lanciare accuse verso la Svezia anche dopo avere dato il via libera alla Finlandia. E per andare incontro ad Ankara, Stoccolma ha comunque modificato la propria legislazione sul terrorismo. Se il via libera arriverà anche dall’Ungheria, unico altro Stato membro dell’Alleanza che non ha ancora ratificato l’adesione svedese, probabilmente Stoccolma potrà entrare prima della riunione dei ministri degli Esteri della Nato che è in programma il 28 e il 29 novembre presso il quartier generale a Bruxelles.

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