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Greta Thunberg arrestata ad una manifestazione a Londra

Durante una protesta contro i colossi del petrolio

Greta Thunberg è stata fermata dalla polizia britannica a Londra durante una protesta di ambientalisti contro l’Energy Intelligence Forum, che riunisce per tre giorni all’hotel InterContinental Park Lane i vertici dei colossi petroliferi mondiali.

La ventenne attivista svedese è stata mostrata in un video mentre agenti di Scotland Yard - intervenuti per disperdere il picchetto di ambientalisti schieratisi a bloccare l’entrata principale dell’albergo londinese - la trascinavano via. Rinchiusa in un van della polizia, la giovane ha rivolto un sorriso ad altri dimostranti che gridavano «thank you Greta».

Greta Thunberg era stata arrestata e trattenuta per qualche ora anche in patria in estate, in occasione d’una manifestazione analoga contro l’industria degli idrocarburi. A Londra ha preso parte oggi nello specifico a una protesta contro l’Energy Intelligence Forum, che riunisce per tre giorni all’hotel InterContinental Park Lane amministratori delegati e manager di colossi petroliferi mondiali quali TotalEnergies, Shell, Eni, la saudita Aramco, o la norvegese Equinor, oltre che - in rappresentanza del governo Tory britannico di Rishi Sunak, accusato da più parti di aver annacquato gli impegni sulla transizione verde sull’emergenza climatica - il ministro per la Sicurezza Energetica e l’Obiettivo Emissioni Zero, Graham Stuart. Protesta che ha visto qualche centinaio di manifestanti presidiare gli ingressi dell’albergo di lusso, vicino a Hyde Park, e che è sfociata nel fermo di varie persone, oltre alla Thunberg, da parte di Scotland Yard.

Parlando con i giornalisti a margine dell’iniziativa, Greta aveva attaccato stamattina i partecipanti al forum, bollato come un «incontro a porte chiuse» concepito per suggellare accordi più o meno segreti fra politici e «lobbisti del distruttivo settore dei combustibili fossili». La manifestazione è stata organizzata dalla ong ecologista Fossil Free London che in un comunicato ha puntato il dito sui profitti record dello scorso anno dalle aziende oil & gas, «reinvestiti nell’espansione degli stessi combustibili fossili e non nell’energia verde», a dispetto di quanto promesso. Gli attivisti hanno inoltre denunciato l’assegnazione della presidenza della Cop28, conferenza internazionale annuale promossa dall’Onu sul clima (in programma dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai) al sultano Ahmed Al Jaber: numero uno del colosso petrolifero statale degli Emirati Arabi Uniti.

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