Domenica 17 Novembre 2024

Svelati i codici segreti di Hamas per comunicare durante l’attacco a Israele

Erano progettati a tavolino gli orrori del 7 ottobre nei kibbutz di frontiera a ridosso della striscia di Gaza. Non sono maturati nella foga dell’operazione, né opera di lupi solitari, ma pianificati con accuratezza dalle Brigate Ezzedin al-Kassam, l’ala militare di Hamas. A provarlo sono documenti targati top secret trovati in un veicolo utilizzato dai commando palestinesi e abbandonato nei pressi del Kibbutz Reim, a breve distanza dalla barriera. E diffusi dalla televisione pubblica israeliana Kan. Oggi l’aviazione israeliana ha eliminato a Gaza il responsabile di una delle stragi, quella al kibbutz Nirim. Si tratta di Billal al-Kedra, comandante nella zona di Khan Yunes (sud della Striscia) del Nukhba, l’unità d’elite di Hamas. La mattina dell’attacco, il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, divulgò un breve video in cui ne illustrava le finalità, sostenendo fra l’altro che i suoi miliziani avevano ricevuto ordine di «non uccidere donne e bambini». Ma nelle stesse ore, a pochi chilometri di distanza, quegli stessi uomini si stavano abbandonando a massacri efferati anche dei più indifesi. «Il compito della vostra unità è conquistare il kibbutz Alumim con l’obiettivo di fare il maggior numero possibile di vittime», si legge infatti nel documento dell’ala militare di Hamas giunto all’emittente israeliana. «Dovrete anche prendere ostaggi, in una fase successiva riceverete altri ordini». In seguito la stessa unità ha avuto l’incarico di «setacciare a fuoco il kibbutz» per assicurarsi che non ci fossero più focolai di resistenza e di «presidiarne il perimetro» per prevenire un possibile contrattacco israeliano. Dunque ad Alumim Hamas sperava di fare il maggior numero possibile di vittime civili e di prendere quanti più ostaggi riuscisse. Per facilitare le operazioni - secondo il documento pervenuto alla televisione Kan - gli uomini di prima linea avevano messo a punto un codice di trasmissione con i loro superiori rimasti a Gaza nelle sale di comando. Questo codice, secondo la tv, prevedeva nero su bianco diversi scenari fra cui: l’uccisione di ostaggi; il rapimento di ostaggi; l’uso di ostaggi come scudi umani; l’incendio di abitazioni, di automobili e di campi. Nel contesto di questa regia di carattere generale erano state concordate anche parole in codice da utilizzare nel corso delle operazioni. "Nero" significava l’uccisione degli ostaggi, "Rosso" voleva dire la loro cattura. "Bus" era l’uso di ostaggi come scudi umani. "Veicolo militare" significava liberazione di ostaggi, "veicolo civile" indicava invece il numero delle persone catturate. Alcuni giorni fa, in un’intervista televisiva, il numero 2 di Hamas, Sallah al-Aruri, ha dichiarato che gli uomini di Ezzedin al-Kassam si erano concentrati nella conquista di un’importante base militare e che le stragi di civili erano state condotte da masse di disorganizzati giunti da Gaza dopo aver visto i varchi aperti nella barriera di confine. I documenti pubblicati da Kan indicano invece che quelle stragi erano state progettate a tavolino.

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