Tensioni alla "marcia bianca" guidata dalla madre del ragazzo ucciso da un poliziotto due giorni fa a Nanterre. La polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni.
Dopo la conclusione della marcia per Nahel, il diciassettenne di Nanterre al quale un poliziotto ha sparato durante un controllo stradale, sono stati incendiati cassonetti e altro materiale.
Gli scontri tra manifestanti e polizia sono diventati sempre più violenti dopo la fine della 'marcia bianca' guidata dalla madre del ragazzo ucciso da un poliziotto due giorni fa a Nanterre, alla quale hanno partecipato fra le 5.000 e le 6.000 persone. Diversi poliziotti sono stati feriti, molte le auto date alle fiamme. Gli scontri sono esplosi all'arrivo della marcia davanti al tribunale di Nanterre.
La "marcia bianca" era stata chiesta dalla mamma di Nahel M. Erano presenti nel corteo alcuni membri del municipio di Nanterre, tutti con una t-shirt rossa. Il vescovo, monsignor Matthieu Rougé, ha lanciato "un appello alla pacificazione in nome della fraternità tra le religioni".
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