I democratici mantengono il controllo del Senato per altri due anni grazie alla cruciale vittoria di Catherine Cortez Masto in Nevada, con la quale regalano un importante successo a Joe Biden. «Questa è una vittoria e una rivincita per il partito. Gli elettori hanno respinto i repubblicani Maga», dice trionfante il senatore liberal Chuck Schumer, che manterrà la leadership dei democratici in Senato. Il risultato del Nevada - dove il partito del presidente ha vinto anche la corsa a segretario di stato con Cisco Aguilar - è un’ennesima doccia fredda per i repubblicani in queste elezioni di midterm, alle quali si sono affacciati ottimisti. Invece, i democratici hanno mantenuto il controllo del Senato e alla Camera sono in corsa per perdere molti meno seggi delle attese. Cortez Masto ha sconfitto Adam Laxalt, candidato sostenuto da Donald Trump, e regalato ai liberal il 50mo seggio in Senato, al quale si aggiunge il voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris. I conservatori contano invece su 49 seggi. Da assegnare ne resta solo uno, ma sarà deciso il 6 dicembre dal ballottaggio in Georgia fra il democratico Raphael Warnock e il repubblicano Herschel Walker. La pesante sconfitta del Grand old party in Nevada si somma a quelle in Arizona e Pennsylvania, e alimenta le polemiche interne al partito che appare sempre più spaccato. «È morto. È tempo di seppellirlo e costruire qualcosa di nuovo», ha twittato il senatore conservatore Josh Hawley dopo l’esito del voto in Nevada. I candidati appoggiati da Trump hanno perso tutti o quasi al voto e proprio l’ex presidente è ritenuto da molti conservatori - inclusa Fox, ex megafono del tycoon - il responsabile della debacle repubblicana. Trump da giorni respinge le accuse e contrattacca: secondo indiscrezioni è impegnato in una girandola di telefonate per scaricare la colpa della sconfitta sul suo nemico Mitch McConnell. Il controllo del Senato è un’importante vittoria per Biden, che esce rafforzato dalle elezioni di midterm andate per il partito ben oltre le aspettative e i precedenti storici. Il successo, è la provocazione di alcuni osservatori, potrebbe spingere Biden a ripensare a una sua eventuale candidatura al 2024. Fare un passo indietro gli consentirebbe infatti di lasciare, avendo fatto la storia e all’apice del successo. Per Biden potrebbe essere una tentazione ma bisognerà attendere, come ha detto lo stesso presidente, gli inizi del prossimo anno per conoscere la sua decisione.