«La vera sfida, per essere figli del Padre e costruire un mondo di fratelli, è imparare ad amare tutti, anche il nemico». Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata oggi al Bahrein National Stadium del regno mediorientale.
«Ciò, in realtà, significa scegliere di non avere nemici, di non vedere nell’altro un ostacolo da superare, ma un fratello e una sorella da amare. Amare il nemico è portare in terra il riflesso del Cielo, è far discendere sul mondo lo sguardo e il cuore del Padre, che non fa distinzioni, non discrimina, ma «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti», ha aggiunto.
«Fratelli, sorelle, il potere di Gesù è l’amore e Gesù ci dà il potere di amare così, in un modo che a noi pare sovraumano», ha detto ancora il Pontefice, «Ma una simile capacità non può essere solo frutto dei nostri sforzi, è anzitutto una grazia. Una grazia che va chiesta con insistenza: 'Gesù, tu che mi ami, insegnami ad amare come te. Gesù, tu che mi perdoni, insegnami a perdonare come te. Manda su di me il tuo Spirito, lo Spirito dell’amorè. Chiediamo questo. Perchè tante volte portiamo all’attenzione del Signore molte richieste, ma questo è l’essenziale per il cristiano, saper amare come Cristo».
«Amare è il dono più grande, e lo riceviamo quando facciamo spazio al Signore nella preghiera, quando accogliamo la sua Presenza nella sua Parola che ci trasforma e nella rivoluzionaria umiltà del suo Pane spezzato. Così, lentamente, cadono le mura che ci irrigidiscono il cuore e troviamo la gioia di compiere opere di misericordia verso tutti. Allora capiamo che una vita beata passa attraverso le beatitudini, e consiste nel diventare operatori di pace», ha concluso.
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