Il Nobel per la Medicina 2022 è stato assegnato a Svante Paabo per le sue scoperte sul genoma degli ominidi. Paabo è un biologo svedese. Il suo nascente interesse per la biologia molecolare lo porta ad esaminare per primo il DNA di mummie egizie, nonché nel 1993 di Otzi l’uomo preistorico ritrovato in un ghiacciaio in Tirolo nel 1991. Nel 2006 annuncia di avere in programma la ricostruzione dell’intero patrimonio genetico dell’uomo di Neanderthal. Nel 2010, Paabo e i suoi colleghi pubblicano una sequenza sperimentale del genoma dei Neanderthal sulla rivista Science, mediante il quale il biologo ed il suo team ipotizzano una parentela tra gli uomini di Neanderthal e gli Eurasiatici.
Le scoperte sull’evoluzione umana
Svante Paabo, nato a Stoccolma nel 1955, co-dirige il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia e ha ricevuto la laurea honoris causa in numerose università. A distanza di 40 anni, Paabo riceve il Nobel nella stessa categoria con cui era stato premiato nel 1982 il padre, Sune K. Bergstrom. L’Assemblea del Nobel al Karolinska Institutet ha deciso di assegnare il prestigioso riconoscimento al lavoro Paabo sull'analisi del genoma di Neanderthal, che ha permesso di studiare l’evoluzione umana, la relazione dell’Homo Sapiens con i propri antenati e il modo in cui il trasferimento genetico influenzi il sistema immunitario odierno.
Sequenziato il genoma Neanderthal
«L'umanità è sempre stata affascinata dal mistero delle proprie origini - si legge in una nota - Svante Paabo ha realizzato qualcosa di apparentemente impossibile, sequenziando il genoma Neanderthal. La sua ricerca ha dato origine a una disciplina scientifica completamente nuova: la paleogenomica. Le sue scoperte forniscono le basi per esplorare ciò che ci rende unicamente umani». Il ricercatore ha estratto il dna mitocondriale da un osso di Neanderthal risalente a 40mila anni fa, pubblicando nel 2010 la prima sequenza completa del genoma di Neanderthal. Il lavoro dello scienziato ha permesso di stimare che l’antenato più recente in comune tra Sapiens e Neanderthal risale a circa 800 mila anni fa. Le ricerche di Paabo hanno inoltre dimostrato l’esistenza di un ominide precedentemente sconosciuto, chiamato Uomo di Denisova. «Svante Paabo - concludono i membri dell’Assemblea - ha fondato una nuova disciplina scientifica, la paleogenomica, incentrata sull'analisi del materiale genetico antico e orientata a restituire una nuova comprensione della nostra storia evolutiva. Grazie al lavoro di questo brillante ricercatore, ora possiamo analizzare il modo in cui le sequenze geniche arcaiche dei nostri antenati influenzino il genoma umano e capire cosa ci rende umani».