L’italiana Sonia Di Pinto, di 47 anni, è stata trovata morta in Lussemburgo e si sospetta che sia stata uccisa in una rapina. Il corpo senza vita è stato rinvenuto nel seminterrato del ristorante dove lavorava, nel quartiere di Kirchberg della capitale del piccolo Stato. Sarebbero stati portati via 3 mila euro dal ristorante. La signora, originaria di Petacciato, in Molise, sarebbe stata colpita in testa con un corpo contundente, secondo quanto ha riferito il giornale lussemburghese Le Quotidien. Il magistrato ha disposto l’autopsia e le forze dell’ordine stanno controllando le telecamere di sicurezza della zona. «Non posso ancora crederci», ha scritto su Facebook il compagno, Sauro Diogenici. «Eravamo felici, mi hanno strappato l’anima, sei stata sempre la migliore tra noi due, non riesco ad accettarlo», ha aggiunto. La foto che il compagno ha postato ritrae Sonia sorridente; sotto il post sono centinaia i commenti di chi la conosceva: cuori, condoglianze, fiori e abbracci virtuali. «Non me l’hanno fatta vedere, mi hanno solo detto che un gran colpo le ha fracassato il cranio. Domani ci sarà l’autopsia», ha detto poi all’Ansa Diogenici. «Penso a una rapina, non credo sia stato premeditato. Era una persona tranquilla. Faceva il suo lavoro e lo faceva bene», dice ancora il compagno. «Convivevamo da 5 anni, ci saremmo dovuti sposare il 14 maggio. Lei - racconta - era solita rientrare tardi, quando io già dormivo. Ieri al mio risveglio non c'era, ho pensato fosse uscita. Aspettavamo amici a pranzo... invece l’hanno uccisa». La famiglia di Sonia Di Pinto In Italia ha ricevuto la drammatica notizia della morte della figlia ieri, al ritorno a casa dopo la messa di Pasqua a Petacciato, comune del Molise dove la famiglia è rientrata 15 anni fa. Immediata la partenza dal paese per raggiungere il Lussemburgo. «Sonia era partita 4-5 anni da Petacciato per trasferirsi in Lussemburgo - ha spiegato il sindaco - dove viveva e lavorava. È stata sempre una ragazza che si è distinta per la sua voglia di fare ma anche per l’impegno sociale. Assurdo morire così. Assurdo. Difficile capacitarsi». Tutti in paese conoscevano e stimavano Sonia Di Pinto per il suo impegno nel sociale. La Protezione civile petacciatese, di cui faceva parte, piange la sua scomparsa. Cordoglio anche dalla scuola di kung fu, dove la donna era diventata cintura marrone: «Ricordiamo tutti Sonia come un’atleta, donna tranquilla e gentile con tutti. Una ragazza dolcissima e sempre disponibile», si legge in un post della scuola. «Ha perso la vita in modo assurdo, per una rapina sul posto di lavoro, per una manciata di euro».