Un’auto si è schiantata a grande velocità contro l’ambasciata russa a Bucarest, prendendo fuoco. Il conducente è morto. Il fatto è avvenuto questa mattina intorno alle 6. L’auto si è schiantata contro il cancello, ma non è entrata nel complesso dell’ambasciata di Mosca in Romania. Un video comparso sui social mostra il veicolo avvolto dalle fiamme, mentre il personale di sicurezza accorre nell’area. I vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio, ma l’automobilista è morto sul colpo.
Le autorità di Bucarest non escludono che l’accaduto possa essere «un atto intenzionale», secondo quanto riporta il canale televisivo Digi24, citando fonti delle forze dell’ordine. Secondo il canale televisivo rumeno, è stata un’azione pianificata e l’autista ha urlato qualcosa alle guardie dell’ambasciata prima di morire. La velocità con cui l’auto si è schiantata contro il cancello era molto elevata e così la macchina è riuscita a superare le recinzioni allestite dalla gendarmeria nelle ultime settimane dopo le proteste collegate all’invasione della Russia in Ucraina. Il traffico intorno all’ambasciata russa è stato temporaneamente sospeso.
La polizia romena ha identificato il cadavere dell’uomo, si tratta dell’avvocato Bogdan Draghici, che nel suo ultimo post su Facebook prima dell’insano gesto, aveva condannato l’invasione della Russia e scritto: «Sono anche io ucraino». I media locali hanno riferito che Draghici ieri era stato condannato a 15 anni per avere abusato di sua figlia e, dunque, il suo sarebbe stato un suicidio coperto e accompagnato da motivi politici. Di Draghici si era parlato negli anni scorsi anche per le battaglie dei diritti dei padri portate avanti con l’associazione Tata, della quale era presidente.
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