Nel giorno dell’arrivo di Papa Francesco per un viaggio apostolico incentrato sul tema dell’accoglienza, fa discutere il no di Malta a un porto sicuro alla nave della Ong tedesca Sea-Eye 4 con 106 migranti a bordo. La nave nei giorni scorsi ha soccorso un gommone con a bordo 74 persone, di cui 22 bambini, provenienti da Egitto, Nigeria, Sudan, Sud Sudan e Siria, e ha prestato le prime cure a 15 di loro affetti da disidratazione o gravemente debilitati. Sulla Sea-Eye 4 ci sono altri 32 migranti recuperati da una nave portacontainer in transito nel Mediterraneo che li aveva salvati da un piccolo peschereccio in balia delle onde.
Intanto da Palermo è arrivata l’offerta di accogliere i 106 migranti da parte del sindaco, Leoluca Orlando: La città «è pronta ad accogliere», ha twittato, «non c'è tempo da perdere, si difenda la vita».
L’Ong tedesca aveva fatto sapere che si sarebbe diretta verso Malta, in quanto «Stato membro dell’Ue più vicino" dalle acque libiche in cui è avvenuto il salvataggio, chiedendo un porto sivcuro per sbarcare i migranti. «Forse un appello inequivocabile del Papa al governo maltese può farlo sentire responsabile di 106 persone in cerca di protezione»,
ha affermato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye. Le forze armate maltesi hanno però informato l’equipaggio che La Valletta non è competente nè responsabile per la coordinazione di salvataggio dei migranti e il Centro di Coordinamento per il salvataggio maltese ha esortato Sea-Eye 4 a contattare per l’assistenza le autorità della Germania, Paese di cui batte la bandiera. Isler ha ribattuto che «se una nave maltese avesse bisogno di aiuto nel Mar Baltico o nel Mare del Nord, il Centro di Coordinamento tedesco non si tirerebbe indietro, nè la rimanderebbe alle autorità maltesi».
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