Giovedì 26 Dicembre 2024

L'ultimo orrore: i russi in ritirata lasciano mine tra i cadaveri

I militari ucraini ispezionano i macchinari russi distrutti dopo aver ripreso il villaggio di Dmitrivka

I cadaveri dei caduti trasformati dai russi in armi letali. Le mine disseminate ovunque, anche tra i corpi senza vita che giacciono a terra. Così l’atto estremo di pietà di ricomporre i resti delle vittime può trasformarsi in un’arma letale. È l’ultimo orrore denunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video nel quale denuncia il disastro completo che stanno creando nei dintorni di Kiev le truppe di Mosca in ritirata. Territori liberati dove non si spara più ma si continua a morire e che ora devono essere bonificati palmo a palmo prima che i civili possano riappropriarsi di quello che resta di città e villaggi.

La denuncia di Zelensky

«Stanno minando tutto il territorio, stanno minando case, equipaggiamenti, anche i corpi delle persone che sono state uccise», ha detto Zelensky mentre Olekasandr Pavliuk, capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev, annuncia l’introduzione di un coprifuoco intensificato nei distretti di Brovar, Vyshgorod e Bucha per due giorni, dalle 21 di stasera alle 6 del 5 aprile, per ripulire e sminare i territori ove hanno operato gruppi di sabotaggio russi, secondo la testimonianza della Guardia Nazionale. «Ci sono molte mine in città. Attualmente, Bucha viene ripulita e ispezionata: polizia e genieri stanno lavorando», ha testimoniato Dmytro Komarov, conduttore ucraino del programma «The World Inside Out», entrato a Bucha con la prima colonna della polizia di pattuglia. Sempre a Bucha, il sindaco, ha denunciato che «sono state già seppellite 280 persone in fosse comuni», perché era impossibile farlo nei tre cimiteri della zona, tutti nel raggio di tiro dei russi.

Le mine a farfalla sono letali

Verdi o di altri colori, forme lievi e ondulate, aria innocua, dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro che volteggiano quando vengono lanciate all’alto e si spargono sul territorio: sono le mine antiuomo a farfalla che i russi utilizzano in quantità e che esplodono quando vengono raccolte e maneggiate. Sono le stesse che qualche giorno fa hanno ferito gravemente tre ragazzini di 12, 13 e 15 anni nel villaggio di Obilne, vicino a Zaporizhzhia. Ma il pericolo, avvertono i militari ucraini, viene anche da ordigni inesplosi e mimetizzati che «possono sembrare un giocattolo, un telefono cellulare, una penna a sfera: qualsiasi oggetto può essere riempito di esplosivo». Nell’area di Kharkiv, ha accusato Human Rights Watch, la Russia ha utilizzato mine antiuomo vietate. Sono le POM-3, note anche come ‘Medallion’, dotate di un sensore per rilevare una persona in avvicinamento ed emettere una carica esplosiva. La successiva detonazione della carica e i frammenti di metallo che proietta possono causare morte e lesioni entro un raggio di 16 metri. Stessa situazione a Irpin dove «sono stati avviati da specialisti del Servizio esplosivi della polizia lavori che ripuliranno la città da oggetti pericolosi e munizioni che non sono esplose, e quindi rappresentano un pericolo mortale per le persone», ha detto il capo della Polizia Igor Klimenko cercando di rassicurare: «Insieme faremo di tutto per ripristinare al più presto le funzioni vitali della città. Dopo che saremo in grado di garantire la sicurezza delle persone, insieme alle autorità locali prenderemo la decisione di riportare la gente del posto a Irpin.

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