Un nuovo coprifuoco di 35 ore a Kiev e nella regione inizierà oggi alle 20 (ora locale) e durerà fino alle 7 di mercoledì, ha annunciato il sindaco Vitali Klitschko su Telegram, dopo l’ennesima notte di bombardamenti russi che hanno colpito un centro commerciale nella zona nordovest della capitale ucraina, con un bilancio di almeno otto morti.
Navi da guerra bombardano Odessa
Navi da guerra russe hanno bombardato edifici residenziali a Odessa, riporta il Kyiv Independent, che cita il portavoce dell’amministrazione militare dell’oblast di Odessa, Serhiy Bratchuk, secondo il quale molti edifici sono stati danneggiati. Non è ancora noto al momento se ci siano vittime. Sul fronte diplomatico, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass» ha detto, riferendosi alla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky, che «sarebbe importante che Kiev si rendesse più disponibile». «Organizzare un incontro tra i presidenti della Russia e dell’Ucraina richiede un accordo sui possibili risultati dei colloqui, ma le parti attualmente non hanno nulla da mettere sul tavolo a questo proposito», ha sottolineato Peskov parlando con i giornalisti.
A Mariupol bombe russe cadono ogni 10 minuti
A Mariupol bombe russe cadono ogni dieci minuti e oltre ai carri armati e all’artiglieria, la città è bombardata da navi da sbarco russe. Lo afferma il vice comandante del reggimento Azov, come riportato da Ukrinform. Secondo il consiglio comunale di Mariupol, alcuni residenti del distretto della Rive Gauche della città vengono deportati con la forza in Russia, i loro passaporti vengono confiscati. Ma secondo Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, già 45.000 persone sono riuscite a lasciare Mariupol assediata. «Sono sicura che morirò presto. È questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa». E’ la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su twitter da una giornalista ucraina del Kiev Indipendent. Sukhorukova fa dei suoi post una sorta di diario di guerra, un racconto dalla città portuale martoriata dall’invasione russa. Racconta di «cadaveri messi sui balconi, di un silenzio da cimitero dappertutto, di una città che ora borbotta nei sotterranei». Solo ieri Nadezda è riuscita a fuggire da Mariupol attraverso uno dei corridoi umanitari. «Potrebbe non bastare una settimana per prendere il controllo della città di Mariupol», ha detto il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax. «Non sono così ottimista sul fatto che bastino due o tre giorni o anche una settimana per chiudere la questione. Sfortunatamente no, la città è grande», ha spiegato.
L'Ue aumenta il suo aiuto finanziaro all'Ucraina
L’Unione europea aumenterà il suo aiuto finanziario all’Ucraina per l’acquisto di armi a un miliardo di euro. Lo ha indicato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, arrivando al Consiglio Affari esteri a Bruxelles. «Oggi stiamo decidendo politicamente di fornire ulteriore sostegno finanziario militare» a Kiev «per aumentare ad un miliardo di euro le sue capacità finanziarie per l’approvvigionamento di mezzi militari», ha spiegato la ministra tedesca, aggiungendo che la decisione vuole essere «in piena solidarietà con l’Ucraina» e per «proteggere la popolazione civile».
«Impossibile» per l’Europa fare a meno del gas russo
«È impossibile» per l’Europa al momento fare a meno del gas russo, mentre per quanto riguarda il greggio le compagnie petrolifere russe hanno iniziato a reindirizzare i flussi verso Est: lo sostiene il vicepremier russo Aleksandr Novak citato dalla Tass. Il possibile embargo dell’Occidente al petrolio russo potrebbe causare una fiammata dei prezzi dell’oro nero che potrebbero schizzare «a 300 dollari al barile», ha ribadito Novak.
Sono 59.589 i profughi ucraini entrati in Italia dall’inizio della guerra: secondo i dati del Viminale, aggiornati ad oggi, 30.499 sono donne, 23.877 minori e 5.213 uomini. Nelle ultime 48 ore hanno passato il confine italiano poco meno di 4mila profughi. Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi ed è in partenza per Palmanova (Udine), dove nel pomeriggio è prevista una sua visita ad un centro di accoglienza per ucraini in fuga dalla guerra.uerra. (ANSA).
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