Lunedì 23 Dicembre 2024

Belgio, auto contro la folla: sei morti e 10 feriti gravi, due i fermati

Il re del Belgio Filippo e la principessa ereditaria Elisabetta ringraziano gli operatori sanitari del Palazzetto dello Sport di Strepy Bracquegnies

Sangue sul Carnevale di Strepy-Bracquegnies (La Louvière), nel Belgio vallone, dove un’auto è piombata sulla folla provocando 6 morti e 27 feriti, dieci dei quali gravi, in quello che al momento non sembra un attentato terroristico. Le vittime, tutti belgi, hanno cognomi che evocano origini italiane e non è escluso alcuni avessero la doppia cittadinanza: Fredric D’Andrea, Fred Cicero, Laure Gara, Mario Cascarano, Micaela e Salvatore Imperiale. Sarebbero italo-belgi anche due dei feriti, tra i quali l’assessore di La Louvière Antonio Gava, che ha riportato la frattura a un piede e una distorsione del ginocchio. Il drammatico investimento resta ancora senza spiegazioni. Due persone di La Louvière di 32 e 34 anni, sono state fermate. Al conducente Paolo F., secondo le indiscrezioni della stampa locale, sarebbero stati fatti dei test tossicologici. Con lui sulla grossa Bmw nera il cugino Nino N. «Allo stato attuale delle indagini, la pista terroristica non è privilegiata», ha affermato il sostituto procuratore di Mons Damien Verheyen, aggiungendo solo che non è neppure chiaro se sia stato un gesto volontario o meno e che ci sarà un’inchiesta per omicidio. Diversi testimoni hanno riferito comunque che la vettura era lanciata a tutta velocità e piombata sulla folla non ha cercato neppure di frenare. «Il corteo era formato da 150-200 persone - ha raccontato il sindaco di La Louvière Jacques Gobert - e stava percorrendo rue Saint-Julien quando si è diviso in due sulla rue des Canadiens per raggiungere il centro del paese. In quel momento un’automobile è arrivata da dietro ad alta velocità, e ha travolto un gran numero di persone», è stata «una catastrofe». Sospese subito le celebrazioni del Carnevale, le prime dopo i due anni di stop imposto dalla pandemia. L’evento di Strepy-Bracquegnies si apriva alle 4 del mattino con l’avvio della «raccolta» dei Gilles, il passaggio di casa in casa delle tradizionali maschere locali del carnevale. L’auto ha colpito la folla festante verso le 5. I feriti più gravi, sono stati trasportati negli ospedali di Charleroi e a Mons, capoluogo della provincia vallona dell’Hainaut. Gli altri sono stati fatti confluire al palazzetto dello sport comunale dove è stato allestito anche un punto di assistenza per i familiari delle vittime e dove nel pomeriggio sono arrivati il re Filippo con la principessa Elisabetta e il primo ministro Alexander De Croo, per un momento di raccoglimento con i parenti e per un saluto ai soccorritori. «Doveva essere un giorno di festa, si è trasformato in un dramma per il Paese», ha detto il premier. Le vittime erano tutte attive nella vita sportiva e sociale della regione. Frédéric D’Andrea era steward della squadra di football Raal La Louvière. Il club ha quindi annunciato lo stop alla gara in programma in giornata: «Il calcio è secondario di fronte alla tragedia», ha fatto sapere. «Le vittime sono tante: sono i nostri cari, le nostre famiglie, i nostri amici». Solo giovedì Frédéric aveva condiviso su Facebook l’annuncio della festa di Carnevale, in un post che a posteriori stringe il cuore: «Ci siamo - scriveva - Strepy-Bracquegnies apre, finalmente, il giro di Carnevale tra pochi giorni!». Frédéric «Fred» Cicero era invece collaboratore dell’Associazione dei club di calcio francofoni (Acff), pronta a condividere il proprio cordoglio con i congiunti. A breve Fred sarebbe diventato dirigente del club Rus Binche: «Non ci sono parole per capire questo folle gesto che ti allontana dalla famiglia - ha fatto sapere il Rus Binche -, dai cari, dai colleghi e dagli amici dal pallone o dall’istruzione. La vita non è giusta. Ci mancherai Fred». E poi Laure Gara, che gestiva il bar del club sportivo Raec a Mons, e lascia un marito, due figli. Le altre tre vittime, un’intera famiglia, sono Mario Cascarano, con la moglie Micaela Imperiale e il cognato Salvatore.

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