Mentre Kiev ancora sotto assedio resiste un’altra notte - suscitando «sempre più la frustrazione» di Mosca, secondo quanto afferma il Pentagono - Vladimir Putin ha fatto entrare in Ucraina altri carri armati e lanciarazzi dal confine di Belgorod, direzione Kharkiv. Qui le forze russe hanno distrutto un gasdotto e a Kiev un deposito petrolifero, alimentando anche timori di natura ambientale. La notte di Kiev si era annunciata durissima: appena dopo il tramonto, scattato il coprifuoco, le sirene avevano cominciato a suonare. Le autorità locali avevano invitato i cittadini a trovare rifugio prevedendo «pesanti raid aerei». Poco dopo due potenti esplosioni hanno illuminato il cielo della città: i russi hanno colpito un deposito petrolifero a Vasylkiv, circa 40 km a sud di Kiev, che ha cominciato a bruciare e sprigionare fumi tossici.
Le autorità hanno chiesto ai cittadini, già barricati in rifugi e cantine, di chiudere le finestre per evitare intossicazioni. Ma ora si teme un disastro ambientale: i servizi di emergenza non possono spegnere le fiamme perché attorno ci sono ancora scontri. Nella capitale le forze russe hanno puntato anche un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi. Ma i servizi di emergenza hanno poi precisato che è stata colpita solo la recinzione e che l’edificio principale è rimasto intatto. Un’intera colonna di 56 carri armati delle forze cecene - denominata «Kadyrovites» dal nome del leader Ramzan Kadyrov - sarebbe invece stata fatta saltare in aria dagli ucraini a Hostomel, sempre vicino a Kiev. A Kharkiv, intanto, la seconda città più grande dell’Ucraina per ore sotto pesanti bombardamenti, i russi hanno distrutto un gasdotto, provocando anche qui una gigantesca esplosione e un incendio. Un missile ha colpito anche un palazzo di 9 piani, uccidendo una donna. I civili del resto non vengono risparmiati.
Un bambino di 6 anni è morto in ospedale ieri sera dopo essere rimasto ferito nei combattimenti per strada. Altre 6 persone, inclusa una bimba di 7 anni, sono state uccise dall’artiglieria russa a Okhtyrka, nell’oblast settentrionale di Sumy. Sono almeno 64 i civili uccisi da giovedì, giorno dell’invasione, 240 i feriti, confermati ufficialmente dall’Onu che si aspetta tuttavia un bilancio ben più grave. Il governo di Kiev aveva già parlato il giorno di prima di circa 200 morti. La Russia avanza in Ucraina molto meno di «quanto avesse pianificato», fa sapere l’intelligence britannica attraverso il ministero della Difesa. Mosca affronta «problemi logistici e una forte resistenza degli ucraini» che non aveva previsto - sono già 37.000 i volontari arruolati nella «difesa territoriale» - e conta «vittime e prigionieri» tra le sue file. Il tutto, accusa Londra, cercando di mantenere all’oscuro la popolazione russa di quanto stia realmente accadendo al di là del confine occidentale.
Per rispondere all’aggressione russa, Usa, Ue, Regno Unito e Canada hanno deciso ieri sera di alzare la posta ed escludere dal sistema di transazioni Swift alcune banche russe: una lista è in via di definizione in queste ore. L’Occidente ha previsto sanzioni anche contro la Banca centrale di Mosca e una stretta sui «passaporti d’oro». La Russia «è ora un paria economico e finanziario globale», ha commentato un alto funzionario americano. Una riunione dei ministri degli Esteri del G7 si terrà oggi prima di quella prevista dei ministri dell’Unione europea. I 27 valuteranno anche l’attivazione dello European Peace Facility: in sostanza fondi ed equipaggiamenti per la difesa di Kiev.
Caricamento commenti
Commenta la notizia