Domenica 22 Dicembre 2024

Crisi ucraina, nessuna svolta dal colloquio Biden-Putin. La Farnesina ai 2 mila italiani: rientrate

I manifesti delle forze arma

Nessuna svolta dal colloqui tra Joe Biden e Vladimir Putin sulla crisi ucraina. Gli Stati Uniti non vedono un cambio fondamentale di scenario,  afferma un funzionario della Casa Bianca, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg.  Non è chiaro se la Russia sia interessata ad una soluzione diplomatica della crisi ma gli Stati Uniti, ha detto, proseguiranno negli sforzi per scoraggiare la Russia a un’azione.  Il presidente degli Stati Uniti ha ribadito a quello russo che un’invasione dell’Ucraina si tradurrebbe in «molte sofferenze umane». Lo afferma la Casa Bianca.

La Farnesina invita tutti gli italiani a rientrale

La Farnesina invita tutti gli italiani in Ucraina a rientrare «in via precauzionale». Mentre sul terreno la tensione è sempre più alta, dopo una riunione straordinaria dell’Unità di Crisi tutta dedicata alla minaccia russa ai confini dell’Ucraina è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad annunciare le decisioni prese. I circa duemila italiani che vivono nel Paese, la maggior parte dei quali nella capitale Kiev, sono invitati a salire su un aereo commerciale e tornare in patria il prima possibile. A chi è in Italia, “considerata la situazione di incertezza ai confini», viene invece chiesto di «posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina», in particolare quelli «a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk ed in Crimea», che sono “sconsigliati». Termini diplomatici per sottolineare la pericolosità degli spostamenti in un momento particolarmente delicato. Ma non solo: «Un’altra disposizione presa - ha aggiunto Di Maio - è quella di far rientrare tutto il personale della nostra sede diplomatica a Kiev non essenziale». Una decisione che non implica la chiusura dell’ambasciata, ha assicurato il ministro, che «resta pienamente operativa». Tanto che l’Unità di Crisi indica anche il numero di emergenza al quale raggiungerla in caso di necessità: +380503102111. L’escalation ai confini dell’Ucraina del resto ha spinto tutte le principali cancellerie occidentali a richiamare i propri connazionali. Anche se l’obiettivo è e resta la de-escalation, in una giornata carica di tensione ma anche di contatti diplomatici. «Lavoriamo tutti al fine di evitare un’escalation», ha assicurato Di Maio, sottolineando che si sta cercando «una soluzione diplomatica e ci auguriamo che il prima possibile possano arrivare segnali tangibili in tal senso».

La telefonata tra Putin e Macron

Nei tentativi di dialogo diretto finora falliti tra Usa e Russia, in una giornata convulsa durante la quale si cerca di evitare l’escalation in Ucraina, si è inserito di nuovo il presidente francese Emmanuel Macron che è anche presidente di turno dell’Unione europea. Un’ora e 40 minuti di colloquio telefonico con l’omologo Vladimir Putin per sottolineare che un «dialogo sincero» non è compatibile «con un’escalation» della tensione ma che, a quanto è trapelato, non ha fatto granché breccia nella granitica ostinazione del capo del Cremlino. Le accuse contro la Russia sui piani di invasione dell’Ucraina sono «speculazioni provocatorie», ha replicato Putin scagliando la palla nel campo avversario e criticando la consegna «estesa» di «armi moderne» ai Paesi della regione. Anche Macron parlerà a breve anche con il presidente americano, oltre che con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Lavoriamo tutti al fine di evitare un’escalation», ha detto a sua volta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, precisando di operare per «mantenere aperto un canale di dialogo con Mosca».

Sottomarino Usa sconfina in acque russe: tensione alle stelle

La tensione però continua a salire e i segnali dal terreno sono tutt’altro che incoraggianti. Un conflitto è sempre più probabile, ha affermato un funzionario del Dipartimento di Stato citato dai media americani, tanto che il Pentagono ha deciso di ritirare la quasi totalità dei soldati americani ancora presenti sul territorio ucraino. Ad aumentare la tensione, lo sconfinamento di un sottomarino classe Virginia della Marina Usa in acque territoriali russe nel Pacifico. Intercettato dalla flotta di Mosca, ha respinto l’invito ad allontanarsi ed è stato successivamente costretto con «mezzi» non esplicitati a “lasciare le acque territoriali russe a tutta velocità», a quanto riferito dal ministero della Difesa russo. Mentre la compagnia di bandiera olandese, la Klm, ha cancellato da questa sera tutti i voli diretti in Ucraina. Un altro pessimo segnale.

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