La Russia ha invitato il personale non essenziale nella sua ambasciata in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalla Tass. La Russia e la Bielorussia hanno avviato oggi le previste esercitazioni militari congiunte che avevano suscitato le preoccupazioni dei Paesi occidentali per il timore che Mosca stia pianificando una grande escalation del conflitto in Ucraina. Il ministero della Difesa russo ha confermato in un comunicato l'inizio delle manovre in Bielorussia (denominate Union Resolve 2022), in programma fino al 20 febbraio, che si concentreranno sulla "soppressione e il respingimento di aggressioni esterne". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito oggi "pressione psicologica" le esercitazioni militari congiunte avviate da Russia e Bielorussia lungo il confine della sua ex repubblica sovietica. "L'accumulo di forze al confine è la pressione psicologica dei nostri vicini", ha affermato Zelensky in un comunicato. "Oggi abbiamo abbastanza forze per difendere con onore il nostro Paese", ha aggiunto. Nelle stanze della diplomazia si lavora senza sosta per evitare il degenerare della crisi ucraina, mentre da Berlino arriva un primo allarme sulle riserve di gas. Oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, riceve il premier Boris Johnson, mentre la Gran Bretagna si dice pronta a inviare altri mille soldati nel caso scoppi una "crisi umanitaria". Johnson volerà poi a Varsavia. Ieri il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha incontrato il cancelliere tedesco Scholz. Biden sente Macron su suoi incontri in Russia e Kiev. Il Papa: "la guerra è una pazzia, serve il dialogo". Il primo ministro britannico Boris Johnson non ha escluso la possibilità che il Regno Unito assista militarmente l'Ucraina in caso di un attacco da parte della Russia. Johnson, a Bruxelles per un incontro con il capo della Nato, ha inoltre annunciato un maggior contributo di Londra alle forze Nato dislocate nell'est dell'Europa. "Se manteniamo la nostra unità, con un mix tra forte deterrenza e diplomazia, possiamo trovare una via d'uscita alla crisi, ma il momento è molto teso", ha detto. "Io non credo che il presidente Vladimir Putin abbia già preso la decisione di procedere con la guerra ma questo non vuol dire che sia impossibile che qualcosa di disastroso possa accadere presto: la nostra intelligence dipinge un quadro fosco, nei prossimi giorni si affronterà il passaggio più pericoloso e dobbiamo fare bene, con una combinazione tra sanzioni, impegno militare e diplomazia", ha aggiunto Johnson in conferenza stampa con Stoltenberg, pur sottolineando che questo è il momento della "de-escalation".