Il ministero dello Sport cinese ha vietato i tatuaggi ai calciatori della Nazionale e ha chiesto a chi li ha di «toglierli», in un momento in cui il potere comunista intende porre fine a tendenze ritenute volgari. Dalla musica ai giochi online, la Cina ha cercato in questi mesi di riprendere il controllo della sua gioventù e di imporre valori virili, in opposizione a una decadenza morale che verrebbe dall’estero. Nel mirino anche i contenuti volgari trasmessi sul piccolo schermo e sui social, chiamati a puntare invece sui valori «patriottici». Il regolatore dell’audiovisivo cinese ha quindi chiamato nei mesi scorsi a stabilire criteri di bellezza «corretti» e a bandire gli uomini «effeminati» e i volgari influencer.
Il ministro: "Vanno rimossi o coperti"
I calciatori della Nazionale cinese ora hanno «il divieto formale di farsi nuovi tatuaggi», ha detto ieri il ministero dello Sport, esortando coloro che li hanno a farli «rimuovere». «In circostanze speciali i tatuaggi dovrebbero essere coperti» durante gli allenamenti e le gare, ha affermato il dicastero in un comunicato che vieta il reclutamento di qualsiasi atleta tatuato. I tatuaggi sono generalmente disapprovati in Cina, che rimane una società prevalentemente conservatrice. Ma hanno un certo successo nelle grandi città, specialmente con le giovani generazioni. Non è la prima volta che l’estetica arriva nel calcio cinese. La Federazione aveva già ordinato ai giocatori di coprire i propri tatuaggi negli ultimi anni.