«Dio sorprende, le sue scelte sorprendono: non rientrano nelle previsioni umane, non seguono la potenza e la grandezza che l’uomo abitualmente gli associa. Il Signore predilige la piccolezza e l’umiltà». Lo ha detto papa Francesco nella messa alla Megaron Concert Hall di Atene. «La redenzione non inizia a Gerusalemme, ad Atene o a Roma, ma nel deserto», ha spiegato nell’omelia parlando, in questa seconda domenica d’Avvento, della figura di San Giovanni Battista: “Questa strategia paradossale ci dona un messaggio molto bello: avere autorità, essere colti e famosi non è una garanzia per piacere a Dio; anzi, potrebbe indurre a insuperbirsi e a respingerlo. Serve invece essere poveri dentro, come povero è il deserto».
Inoltre, secondo Francesco, «Dio, adesso come allora, volge lo sguardo dove dominano tristezza e solitudine». Possiamo sperimentarlo nella vita - ha osservato -: Egli spesso non riesce a raggiungerci mentre siamo tra gli applausi e pensiamo solo a noi stessi; ci riesce soprattutto nelle ore della prova. Ci visita nelle situazioni difficili, nei nostri vuoti che gli lasciano spazio, nei nostri deserti esistenziali».
«Non c’è dunque luogo che Dio non voglia visitare - ha aggiunto il Papa -. E oggi non possiamo che provare gioia nel vederlo scegliere il deserto, per raggiungerci nella nostra piccolezza che ama e nella nostra aridità che vuole dissetare!». “Allora, carissimi - ha concluso -, non temete la piccolezza, perché la questione non è essere piccoli e pochi, ma aprirsi a Dio e agli altri. E non temete nemmeno le aridità, perché non le teme Dio, che lì viene a visitarci!».
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