Clamoroso colpo di scena in Svezia: poche ore dopo essere stata eletta premier, prima donna nel Paese scandinavo, Magdalena Andersson ha rassegnato le dimissioni. La leader socialdemocratica si è dimessa da premier, poche ore dopo essersi insediata alla guida del nuovo governo svedese di minoranza. A spingere Andersson alle dimissioni sono state la bocciatura della legge di bilancio e l’uscita dei Verdi dalla coalizione di governo. «La pratica costituzionale prevede che un governo di coalizione dovrebbe dimettersi quando uno dei partiti membri lascia», ha spiegato la leader socialdemocratica ai giornalisti, sottolineando di non voler «guidare un esecutivo la cui legittimità è messa in dubbio». La speranza, ha aggiunto, è di essere rieletta in un nuovo voto più avanti. Nominata premier stamane con 117 voti a favore, 174 contrari e 58 astenuti, Andersson ha immediatamente scontato la decisione del Partito di Centro di non appoggiarla nella delicata votazione sul bilancio per protesta contro le concessioni fatte alla sinistra in materia di pensioni, facendole mancare i numeri per l’approvazione. Il Parlamento ha invece adottato un bilancio alternativo presentato dall’opposizione dei Moderati, i Cristiano Democratici e l’ultra-destra dei Democratici Svedesi. Proprio l’approvazione di un budget «redatto per la prima volta dall’estrema destra» ha spinto i Verdi ad abbandonare il governo, facendo franare la coalizione.