Lunedì 23 Dicembre 2024

Nata senza olfatto, a 24 anni sente gli odori

Vivere 24 anni senza poter sentire l’odore di un abete natalizio o il profumo di una rosa o l’aroma del pane appena sfornato e poi, d’improvviso, essere investita da alcuni di questi odori, con un impatto psicologico devastante che in alcuni casi ha portato a uno svenimento: è il caso di una 24enne tedesca nata con anosmia per mancanza dei bulbi olfattivi, i tessuti che servono per inviare al cervello il messaggio nervoso prodotto dagli odori che arrivano nel nostro naso. A descriverlo sulla rivista Neurocase sono stati esperti della Università di Dresden in Germania che hanno sottoposto la giovane a una batteria di test olfattivi e poi a elettroencefalogramma e risonanza magnetica, senza però venire a capo deli motivi del misterioso caso. La giovane, cui a 13 anni è stata diagnosticata l’anosmia congenita per mancanza dei bulbi olfattivi, ha cominciato all’improvviso e senza un chiaro motivo a sentire alcuni odori. Per lei non è stata una scoperta piacevole, gli odori che per la prima volta acquistavano un senso per il suo naso non le piacevano, anche se si trattava di profumi. Gli odori nuovi arrivavano a lei di settimana in settimana, in un caso la donna è addirittura svenuta per il forte impatto emotivo di questa nuova e improvvisa percezione. Il team tedesco coordinato da Thomas Hummel ha sottoposto la giovane a una seri di test olfattivi: la ragazza è riuscita a riconoscere circa metà degli odori proposti, ad esempio quello di arancia, zenzero, fumo, menta. Ha continuato, invece, a non riconoscere odori come quello del pellame, la banana, il cocco, la liquirizia, il cacao. La paziente è stata sottoposta a un elettroencefalogramma durante i test olfattivi: dal tracciato si vede che quando la donna riconosce gli odori il suo cervello risponde normalmente ad essi. Ma alla risonanza risulta che la donna continua a non avere i bulbi olfattivi, cosa che ha lasciato spiazzati gli scienziati. Secondo gli esperti la donna per motivi sconosciuti ha acquisito la capacità di percepire gli odori attivando aree cerebrali alternative e svincolate dalle normali vie neurali dell’olfatto. Il fatto che la donna sia disgustata dagli odori può dipendere invece dal non aver imparato sin da piccola ad associare certi odori a certi eventi o emozioni o situazioni. La donna sta attualmente seguendo un training olfattivo che la aiuta ad abituarsi al suo nuovo mondo pieno di odori; ha già imparato ad apprezzare alcuni aromi associandoli ad esperienze piacevoli. Il suo caso suggerisce che la plasticità del cervello è tale che anche altri pazienti con anosmia congenita potrebbero scoprire gli odori con un training opportuno, spiega Hummel. «Il nostro cervello è qualcosa di miracoloso - conclude - è sempre pieno di sorprese».

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