Lunedì 23 Dicembre 2024

Il piccolo Eitan rapito, il nonno lo porta in Israele: inchiesta per sequestro di persona

Eitan nella cabina poco prima di precipitare

"Mio nipote Eitan è stato sequestrato dal nonno materno, Shmuel Peleg, ed è stato portato in Israele". Lo ha denunciato Aya Biran-Nirko, zia affidataria del piccolo di 6 anni, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, residente nella frazione Rotta di Travacò, a Pavia, ai poliziotti della questura cittadina. E la procura della Repubblica, poche ore dopo, ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Il bambino, che nell’incidente della funivia (14 le vittime) ha perso entrambi i genitori, il fratellino e i bisnonni che erano venuti a trovarlo in Italia, da mesi è al centro di una battaglia per la custodia legale. Dopo un lungo ricovero all’ospedale Regina Margherita di Torino, mentre si stava riprendendo seguito dagli psicologi, Eitan è stato affidato alla zia paterna, medico 41enne che vive con il marito Or Nirko e due figlie che frequentano la stessa scuola di Eitan, l’istituto delle Canossiane. Ma tre mesi dopo la tragedia, il ramo materno della famiglia che vive in Israele ha avanzato un’istanza per l’affidamento del bambino. "Me lo sentivo dall’inizio che quella famiglia avrebbe fatto qualcosa di sporco per aggirare la legge italiana - ha detto al Corriere - la sua vita era fin troppo difficile, non meritava altrra sofferenza". Amos Dor, amico intimo di Aya Biran, la zia di Eitan ha raccontato in tv: "Questa mattina il nonno è venuto a trovare Eitan, una visita concordata e organizzata in anticipo. Il nonno avrebbe dovuto riportare Eitan ad Aya intorno alle 18:30, cosa che non è avvenuta. E ora il nonno ha interrotto i contatti con Aya". "Siamo sconvolti e increduli, non potevamo immaginare si arrivasse a tanto". Lo afferma all’Ansa l'avvocato Armando Simbari, che con Cristina Pagni e Massimo Sana assiste Aya Biran Nirko, zia e tutrice del piccolo Eitan. La Procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona nel caso di Eitan Biran. Lo si apprende da fonti qualificate. "Parlo solo per chiarire che abbiamo agito per il bene di Eitan". Lo ha detto in una intervista alla Radio israeliana 103 Gali Peleg zia materna del piccolo. "Eitan - ha aggiunto - ha urlato di emozione quando ci ha visto ed ha detto 'finalmente sono in Israele'". "Non ha cessato di emozionarsi - ha proseguito - e di dire che noi siamo la sua vera famiglia. Ha detto di sentirsi fra le nuvole. Finalmente gli è tornato il colore sul viso".

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