Chi ha compiuto 30 anni in Israele potrà prenotarsi per ricevere una terza dose di vaccino contro il Covid. Lo ha reso noto il ministero della Salute dopo aver abbassato il limite d’età necessario per ottenere questo ulteriore richiamo. La decisione arriva mentre il Paese si trova ad affrontare, nonostante l’alto numero di somministrazioni, una nuova ondata di contagi determinati soprattutto dalla diffusione della variante Delta. Nelle ultime 24 ore, infatti, i positivi sono stati 9.381, un dato che non si registrava dallo scorso gennaio.
Israele è tra le poche nazioni che hanno deciso di somministrare una terza dose di vaccino. Si tratta di una politica criticata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha chiesto, invece, d’inviare le dosi in più agli Stati più poveri. Il primo ministro Naftali Bennett ha spiegato che il nuovo programma di richiami non inciderà sulle «scorte globali» di vaccini in quanto la popolazione israeliana, meno di 10 milioni d’individui, è troppo ridotta per avere un impatto reale.
Di contro, queste nuove iniezioni forniranno rapidamente nuovi dati sull'efficacia di una terza dose, già ricevuta da oltre 1,5 milioni di abitanti, aiutando così la lotta globale alla pandemia. Per Bennett, infine, si tratta di una misura necessaria per evitare nuove restrizioni e chiusure che potrebbero paralizzare di nuovo l’economia.
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