Venerdì 22 Novembre 2024

Talebani a 60 chilometri da Kabul: "Amnistia per chi ha collaborato. I diplomatici non verranno toccati"

I talebani hanno conquistato oggi anche la città di Pul-i Alam, capoluogo della provincia di Lowgar, una sessantina di chilometri a sud di Kabul. I talebani, in un comunicato ufficiale, promettono una "amnistia generale" per chi ha collaborato con il governo di Kabul e le "forze occupanti". Nel testo dell'Emirato islamico si assicura che i diplomatici stranieri "non verranno toccati", così come le proprietà private e imprenditoriali. La Nato, intanto, riunisce un incontro urgente sul deterioramento della situazione in Afghanistan dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio di truppe per evacuare i propri cittadini. Lo hanno riferito fonti diplomatiche e ufficiali. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg condurrà le discussioni con gli inviati dei 30 alleati nella riunione convocata per le 15.00. Una fonte sostiene che la riunione si concentrerà sulla pianificazione dell'evacuazione dall'Afghanistan. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sentito ieri sera telefonicamente il premier Mario Draghi per fare il punto sulla situazione in Afghanistan alla luce degli ultimi sviluppi dopo l'avanzata dei talebani. Durante il colloquio è stata ribadita la necessità di procedere con la massima attenzione per mettere in sicurezza anche il personale dell'ambasciata italiana a Kabul. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha convocato oggi una riunione straordinaria del comitato di emergenza Cobra, organismo che si occupa di dossier urgenti relativi alla sicurezza nazionale, per "discutere dell'attuale situazione" in Afghanistan. Lo ha reso noto Downing Street. La riunione segue la decisione del governo di Londra, confermata dal ministro della Difesa, Ben Wallace, d'inviare 600 militari nel Paese asiatico per evacuare circa 3000 britannici tuttora residenti a Kabul o in altre città e alcuni cittadini di Paesi alleati di fronte alla travolgente avanzata dei Talebani I talebani hanno conquistato oggi anche la città di Pul-i Alam, capoluogo della provincia di Lowgar, una sessantina di chilometri a sud di Kabul, ha detto un membro del consiglio provinciale citato dall'agenzia Afp. Da Herat nell'ovest a Ghazni, nell'est, passando per Kandahar e Laskar Gah, uno dopo l'altro i capoluoghi di provincia afghani cadono nelle mani dei Talebani, che si stanno rimpadronendo con sorprendente velocità del Paese. L'avanzata ricorda quella che li vide protagonisti alla metà degli anni Novanta, quando arrivarono ad instaurare il Califfato guidato dal Mullah Omar. Le loro forze sono ormai arrivate  a150 chilometri dalla capitale Kabul, verso la quale fuggono migliaia di civili in condizioni disperate. La caduta della capitale sembra essere ormai solo questione di tempo, e la misura del dramma è data dalla proposta avanzata dal governo agli insorti di una condivisione del potere in cambio della fine delle ostilità. La Germania e gli Usa hanno invitato i propri cittadini a lasciare la città e Washington, esprimendo "grave preoccupazione", ha annunciato che invierà forze militari per evacuare parte del personale dell'ambasciata. La rappresentanza diplomatica rimarrà tuttavia aperta, con lo staff ridotto all'indispensabile, mentre si valuta un suo spostamento nell'area dell'aeroporto. A Kabul, riferiscono all'Ansa fonti locali, la situazione è calma, ma cresce la paura per l'avvicinarsi dei jihadisti mentre la città si sta riempiendo di sfollati fuggiti dalle aree dove infuriano i combattimenti. In meno di una settimana i Talebani si sono impadroniti di un terzo dei capoluoghi di provincia, mentre a causa della recrudescenza dei combattimenti a partire da maggio, in seguito al ritiro delle forze Usa e Nato, quasi 400.000 persone hanno dovuto lasciare le loro case. Ghazni, la città più vicina alla capitale conquistata dai jihadisti, è stata consegnata in cambio di un lasciapassare dal governatore, Mohammad Davud Laghmani, che poi è stato intercettato e arrestato dalle forze governative mentre fuggiva. "Non accetteremo una presa del potere violenta o con la forza da parte di nuovi regimi", ha affermato Sequi. Cioè del Califfato abbattuto dall'intervento anglo-americano del 2001. Ma una fonte del governo citata dall'agenzia Afp ha detto che, tramite la mediazione del Qatar, Kabul ha sottoposto ai Talebani la proposta "di condividere il potere in cambio della fine della violenza nel Paese".

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