È di ormai centinaia di vittime il bilancio dell’anomala ondata di calore che ha investito la British Columbia, la provincia nel Sud Ovest del Canada confinante con lo Stato di Washington. Le autorità locali hanno segnalato da venerdì scorso almeno 486 «morti improvvise» che appaiono legate al caldo, 134 solo nell’area di Vancouver, dove sono stati addirittura chiusi i centri vaccinali. E nello Stato di Washington i decessi legati al caldo sono almeno 16.
Le temperature nell’area hanno sfiorato i 50 gradi centigradi, un record storico, e i meteorologi temono possano aumentare ancora. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha avvertito che le «temperature senza precedenti» hanno «portato il rischio di incendi a livelli pericolosamente elevati». In Usa è allarme siccità lungo tutta la costa del Pacifico, fino alla California. A Seattle è stato registrato un picco di 42 gradi, a Portland un massimo di 46 gradi, le temperature più torride mai segnalate dall’inizio delle rilevazioni, negli anni '40.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden in una videoconferenza con i governatori degli Stati dell’Ovest, ha avvertito che «la minaccia di roghi quest’anno è grave come non mai» e potrebbero verificarsi incendi ancora più gravi di quelli, già senza precedenti, dello scorso anno, quando andarono in fumo 4 milioni di ettari. Il caldo anomalo è dovuto a una «cupola di calore» costituita da un’area di alta pressione che ha intrappolato l’aria calda in un’area che arriva fino ai territori artici.
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