Venerdì 20 Dicembre 2024

AstraZeneca, la ricerca conferma: "Vaccino efficace contro le varianti indiane"

Astrazeneca

Il vaccino AstraZeneca è efficace contro le varianti Delta (B.1.617.2) e Kappa (B1.617.1), entrambe conosciute come varianti «indiane». Ū il risultato, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, dai ricercatori dell’Università di Oxford. A darne notizia è la multinazionale anglo-svedese in un comunicato stampa. Il lavoro ha studiato la capacità degli anticorpi monoclonali nei sieri di persone guarite e nei sieri di persone vaccinate di neutralizzare le varianti Delta e Kappa. «La neutralizzazione contro le varianti Delta e Kappa era paragonabile a quella osservata contro le varianti Alpha (B.1.1.7; precedentemente 'Inglese') e Gamma (P.1; precedentemente 'Brasiliana'), senza evidenza di fuga di anticorpi diffusa come si vede con la variante Beta (B.1.351; ex Sudafrica)», spiega AstraZeneca nella nota. Lo studio può fornire un’indicazione iniziale che livelli di protezione simili potrebbero essere raggiunti nel mondo reale. L’analisi secondaria dello studio Cov002 di fase III nel Regno Unito ha dimostrato un’efficacia del vaccino del 70,4% (IC 95%: dal 43,6% all’84,5%) nel prevenire il Covid-19 sintomatico contro la variante Alpha, se misurato più di 14 giorni dopo una seconda dose. «Questi risultati - spiega nella nota AstraZeneca - si basano sulla recente analisi di Public Health England che mostra le prime prove di dati reali che due dosi del vaccino Covid-19 di AstraZeneca sono efficaci contro la variante Delta, con livelli di protezione simili a quelli osservati contro la variante Alpha». «Siamo incoraggiati a vedere i risultati non clinici pubblicati da Oxford e questi dati, insieme alla recente analisi del mondo reale di Public Health England, ci forniscono un’indicazione positiva che il nostro vaccino può avere un impatto significativo contro la variante Delta». Così Mene Pangalos - Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D di AstraZeneca - commenta i risultati dello studio pubblicato dall’università di Oxford. «Questo - aggiunge - ci dà una grande speranza che, anche se queste nuove varianti continuano a diffondersi, il nostro vaccino continuerà a fornire protezione alle persone in tutto il mondo e ad aiutare a cambiare le sorti della pandemia per il popolo indiano».

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