La variante Delta non è solo quella che sta preoccupando il mondo. La più diffusa delle tre versioni finora in circolazione, indicata con la sigla B.1.617.2, ha adesso una nuova versione individuata per la prima volta in India, nell'Istituto di genomica e biologia integrativa (Igib) del Consiglio nazionale delle ricerche indiano, Csir. La nuova variante si chiama B.1.617.2.1, a sottolineare il legame di famiglia con quella finora nota, ma per brevità viene indicata con la sigla AY.1. Secondo I ricercatori dell'Igib sarebbe già diffusa in alcuni Paesi e avrebbe caratteristiche che potrebbero renderla più resistente sia ai vaccini anti Covid, sia alle terapie basate sugli anticorpi. Al momento la più diffusa delle versioni della variante Delta non costituisce un particolare pericolo per l'Italia, secondo Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. "A patto di continuare con le attività di tracciamento dei casi e isolamento dei contatti", ha sottolineato in un'intervista al Corriere della Sera. "In Italia il numero dei casi è contenuto e circoscritto a focolai che fortunatamente sono tutti legati a positivi asintomatici. Questo fa ben sperare. Attualmente la variante predominante è la alfa, l'inglese, identificata nell'80% dei casi. La Delta è sotto l'1%", aggiunge.