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Gran Bretagna, nessun morto per Covid nelle ultime 24 ore: non accadeva da luglio

Il premier britannico, Boris Johnson

Zero morti per Covid registrati nelle ultime 24 ore in tutto il Regno Unito: è la prima volta che accade dall’estate, secondo i dati odierni ufficiali diffusi dal governo di Boris Johnson, che confermano finora l’efficacia dei vaccini sui contagi gravi anche di fronte all’emergente variante Gamma (in precedenza detta 'indiana') del virus.

I dati, alleggeriti peraltro dal tradizionale ritardo di parte delle statistiche riferite al weekend, indicano inoltre un numero di nuovi contagi giornalieri di nuovo in lieve discesa a 3.165 (su 602.000 tamponi) e un totale di persone ricoverate al momento in ospedale per Covid ferme a 870. Nonostante questo, un gruppo di scienziati ha fatto un appello rivolto al premier britannico, Boris Johnson, affinché le riaperture totali previste per il 21 giugno vengano rinviate.

Secondo il professor Adam Finn, membro del Comitato per le vaccinazioni e l’immunizzazione, il Regno Unito è infatti «ancora vulnerabile» ed «è sbagliata l’idea che il lavoro (per contrastare la pandemia, ndr) sia in qualche modo finito». «Ci sono ancora persone che non hanno contratto il virus, che non sono immunizzate, e per questo motivo siamo in una posizione vulnerabile», ha aggiunto in una intervista alla Bbc Radio. Sulla stessa lunghezza d’onda è il professor Ravi Gupta, membro del panel governativo 'New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group' (Nervtag), secondo il quale occorre posticipare le riaperture «almeno di alcune settimane, forse un mese», in modo tale che ci siano più dati a disposizione per prendere la decisione e che le scuole siano ormai chiuse per le vacanze estive.

La British Medical Association ha da parte sua insistito che la battaglia contro il Covid ha raggiunto un «momento cruciale» e che Johnson deve rispettare il suo impegno di prendere le decisioni in base ai dati e non alle date. Fonti mediche hanno riferito che vi sono in questo momento alcuni «mini vulcani Covid» che eruttano negli ospedali di tutto il Paese e che minacciano una «esplosione».

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