Gaza: attacco alla sede dei media, razzi verso Israele e vittime, colpita casa del capo di Hamas
Nuova notte di fuoco su Israele: come preannunciato, dopo una tregua durata un paio d’ore Hamas ha ricominciato a lanciare razzi diretti verso il centro e il sud di Israele, e in particolare verso Tel Aviv. In tutta l’area sono nuovamente suonate le sirene dell’allarme rosso, e gli israeliani sono tornati a rifugiarsi nei bunker sotterranei. L’ultima raffica si aggiunge a quelle dei giorni scorsi: da lunedì, e prima di stanotte, 2.800 razzi sono stati sparati dall’inizio dell’offensiva partita dalla striscia di Gaza. Anche questa volta è subito partito il contrattacco, e gli aerei israeliani hanno colpito diversi obiettivi a Gaza, fra i quali anche, secondo le indiscrezioni circolate sui media, l’ufficio del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Secondo i media locali, questo ultimo attacco aereo su Gaza ha provocato 3 morti e decine di feriti. Poche ore prima, il premier Benjamin Netanyahu aveva detto che le operazioni dell’esercito israeliano andranno avanti fino a quando sarà necessario. Finora le vittime israeliane sono 10, mentre sul campo palestinese sono cadute 149 persone di cui almeno 20 colpite da "fuoco amico", ovvero i razzi caduti prima di passare il confine con Israele. Durante bombardamenti condotti la scorsa notte da Israele contro edifici situati nella via al-Wahda di Gaza sono rimaste uccise 23 persone, come riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan, mentre i soccorritori sono da ore impegnati a scavare fra le macerie. I feriti sono oltre 50, secondo la agenzia. Maan precisa che una intera famiglia è stata uccisa dalle bombe. Intanto, proseguono i tafferugli fra palestinesi, ebrei ortodossi e la polizia israeliana: dall’inizio delle proteste, scatenate soprattutto dalla questione degli sfratti a Gerusalemme Est ma non solo, sono state arrestate 890 persone, ci sono stati numerosi feriti e anche due morti. Ma nel sesto giorno di questo nuovo capitolo del contrasto israelo-palestinese, a destare particolare impressione nella comunità internazionale sono stati due episodi, entrambi verificatisi nella striscia di Gaza: il crollo di un edificio che ha provocato la morte di 10 persone, di cui 8 bambini, appartenenti alla stessa famiglia, e il bombardamento del palazzo di 15 piani che ospitava gli uffici di diverse redazioni internazionali, in particolare quelle di Ap e Al Jazeera. Prima di colpirlo, Israele ha avvisato gli occupanti permettendo la loro evacuazione, ma la distruzione del palazzo ha suscitato timori internazionali per il diritto di cronaca e la sicurezza dei giornalisti inviati a seguire le vicende di questi giorni. Lo stesso segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto "profondamente turbato" da quanto accaduto. Intanto, il presidente degli Usa Joe Biden ha parlato sia con il premier Netanyahu, esprimendo la sua "grave preoccupazione" ma anche il suo sostegno al diritto di Israele di difendersi dagli attacchi, che con il capo dell’autorità palestinese Abu Mazen a cui ha chiesto lo stop ai razzi su Israele. Per oggi è in programma una nuova riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’esercito israeliano, inoltre, ha reso noto di avere colpito oggi l’abitazione del capo dell’ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. L'esercito "ha attaccato le case di Yahya Sinwar e di suo fratello Muhammd, un attivista terrorista", ha scritto l'esercito su Twitter, dove ha pubblicato un video che mostra una casa distrutta. L’esercito non ha specificato se al momento dell’attacco Sinwar si trovasse in casa. "Entrambi gli edifici - ha specificato l’esercito - erano utilizzati come infrastrutture militari da parte dell’organizzazione terroristica di Hamas".