Domenica 17 Novembre 2024

Nuovo naufragio al largo della Libia, 50 migranti morti

Foto archivio

Cinquanta migranti, fra cui alcuni egiziani, sono morti al largo della Libia in seguito al naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiavano. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa libica, citata da Al Arabya in un Tweet. Le notizie iniziali riferivano di almeno undici morti, i cui corpi erano stati recuperati nell’immediato dopo il ribaltamento del gommone; 12 i sopravvissuti. Al Arabiya cita Ahmed Makhlouf, capo del dipartimento immigrazione della Mezzaluna rossa libica, il quale ha detto che sono stati recuperati circa cinquanta cadaveri. Oltre 700 migranti sono stati riportati in Libia negli ultimi giorni, «solo per finire in detenzione arbitraria», ha detto Tarik Argaz, portavoce dell’Unhcr in Libia, dopo che ieri sera 97 persone alla deriva da almeno dodici ore in mare erano state intercettate dalla Guardia costiera libica e riportate indietro. Le Ong avevano chiesto, invece, l’intervento di mercantili che erano stati inviati sul posto. «E' necessario - aggiunge - fornire urgentemente più vie legali per uscire dalla Libia per evitare che accadano tragici incidenti in mare e per frenare il traffico di esseri umani». Fra quei 700 ci sono «anche bambini molto piccoli e persone che hanno bisogno di assistenza», ribadisce Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, «la Libia non è un porto sicuro». Negli ultimi giorni si è registrata una ripresa degli sbarchi, in particolare in Sicilia. A Lampedusa, l'hotspot è di nuovo al collasso. Il sindaco Totò Martello ha lanciato un allarme rivolgendosi direttamente al premier Mario Draghi. "La sensazione è che nell'ultimo periodo sia cambiata nuovamente la rotta migratoria, a Lampedusa più che barchini di tunisini stanno arrivando barconi carichi di migranti provenienti dalle coste libiche. Siamo preoccupati, con la stagione estiva temiamo arrivi in massa. Al premier Draghi dico: ti ricordo che Lampedusa è la frontiera d'Europa".

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