Il pass Covid per tornare a viaggiare sarà legalmente vincolante, rispetterà in pieno la politica sul trattamento dei dati personali ed il suo formato sarà tale da non consentire discriminazioni. La proposta della Commissione europea, che domani sarà approvata dal collegio dei commissari prima di essere presentata in sala stampa, è ormai in fase di finalizzazione, secondo quanto si apprende a Bruxelles. L'iniziativa è parte di un pacchetto più ampio che riguarda un approccio coordinato alla revoca delle misure di contenimento del virus, tema che sarà ripreso anche al vertice europeo dei leader del 25 e 26 marzo, come si legge nelle linee guida per preparare la bozza di conclusioni. Tutti i cittadini, anche quelli non vaccinati, trarranno beneficio dal pass, che l'Esecutivo comunitario ha scelto di chiamare 'Digital Green certificate'. Il documento digitale e interoperabile oltre ai dati sull'inoculazione conterrà infatti quelli sui test eseguiti o di eventuali anticorpi sviluppati a seguito della malattia. Lo strumento avrà carattere temporaneo e sarà sospeso una volta che l'Organizzazione mondiale della sanità avrà dichiarato la fine della pandemia da Covid-19. Se tutto andrà bene, il pass dovrebbe essere già in vigore agli inizi di giugno, ma affinché questo sia possibile occorre svolgere ancora molto lavoro tecnico, ma anche che il Consiglio ed il Parlamento lo adottino al più presto.