Si profila una svolta nei rapporti fra Stati Uniti e Iran: il Dipartimento di Stato si è detto pronto ad accettare l’invito dell’Unione Europea di sedersi intorno a un tavolo per discutere del nucleare iraniano e provare a salvare l’accordo del 2015. «Gli Stati Uniti - ha detto Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato - accettano l’invito dell’Alto rappresentante dell’Unione europea a partecipare a una riunione dei P5+1 e dell’Iran per discutere una via diplomatica sul programma nucleare iraniano». I P5 (Gran Bretagna, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti più la Germania) hanno siglato l’accordo del 2015, mediato dall’allora presidente Barack Obama, in base al quale l’Iran ha ridotto il suo programma nucleare in cambio di promesse di aiuti economici. L’ex presidente Trump si è ritirato dall’accordo nel 2018 e ha imposto dure sanzioni all’Iran. Resta ora da vedere se l’Iran sarà, a sua volta, disposto a sedersi con gli Stati Uniti. Un alto funzionario dell’amministrazione americana ha detto che Biden sta mostrando buona fede e vede un incontro come l’inizio di un «percorso prolungato» per ripristinare l’accordo sul nucleare. Se l’Iran rifiuta di incontrarci, ha detto, «penso che sarebbe in contrasto con quanto dichiarato finora da Teheran». Ma le mosse di Biden non si fermano qui. Come segno di distensione, gli Usa hanno annullato due passi simbolici della precedente amministrazione. Innanzitutto, in una lettera alle Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno ritirato la controversa affermazione dell’ex presidente Trump, secondo il quale lo scorso settembre l’Onu aveva ripristinato tutte le sanzioni sull'Iran. Inoltre, l’amministrazione Biden ha annunciato di aver allentato le rigorose restrizioni imposte da Trump sui movimenti dei diplomatici iraniani accreditati presso le Nazioni Unite, con sede a New York. «La nostra idea - ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato ai giornalisti - è di prendere provvedimenti per rimuovere inutili ostacoli alla diplomazia multilaterale, modificando le restrizioni sui viaggi interni che sono stati estremamente restrittivi». La decisione del Dipartimento di Stato rientra nell’obiettivo di ridurre le tensioni fra Stati Uniti e Iran. Il Dipartimento di Stato, nell’annunciare l’abolizione delle restrizioni decise da Trump nel 2019, ha comunque precisato che nei confronti dei diplomatici iraniani presso la sede Onu di New York restano in vigore le stesse restrizioni applicate ai diplomatici delle Nazioni che hanno cattive relazioni con gli Stati Uniti, come quelli della Corea del Nord, che hanno bisogno di autorizzazione per andare oltre un raggio di 40 chilometri da Midtown Manhattan. E’ intanto in programma una visita in Iran del capo dell’Aiea, Rafael Grossi, che sabato si recherà a Teheran per colloqui con le autorità iraniane sul tema del nucleare. (AGI)