Un membro del team di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto che la Cina ha consentito come richiesto il pieno accesso a tutti i siti e a tutte le persone nelle indagini per rintracciare le origini del nuovo coronavirus, riconoscendo un livello di apertura che ha superato ogni aspettativa. Secondo l’agenzia di stampa Associated Press, lo zoologo britannico Peter Daszak ha dichiarato venerdì 5 febbraio che il team aveva presentato una lista di luoghi e persone come parte del suo lavoro di ricerca delle origini del virus, a cui la parte cinese non ha sollevato alcuna obiezione. «Ci hanno chiesto dove volevamo andare. Gli abbiamo dato una lista, e potete vedere dove siamo stati, siamo stati in tutti i luoghi chiave», ha detto Daszak. Lo scienziato ha affermato che durante la visita all’Istituto di Virologia di Wuhan, il team è stato accolto con un livello di apertura che nemmeno lui aveva previsto e che i sospetti che avevano circondato la visita sono stati «politicizzati a livelli globali». Secondo Associated Press, al team è stata anche concessa ampia disponibilità nelle visite agli ospedali che «hanno curato i pazienti all’inizio dell’epidemia a fine 2019 e a inizio 2020». Daszak ha detto che è stato incredibile «incontrare i primi medici» che hanno avuto in cura pazienti affetti da Covid-19 e fare loro domande. Al team è stata concesso lo stesso livello di accesso anche al mercato ittico di Huanan, associato a uno dei primi focolai di casi, consentendogli di incontrare i commercianti e i responsabili del mercato. «Quindi abbiamo avuto una conoscenza approfondita e profonda dei siti e delle persone coinvolti», ha detto Daszak.