Si è dimesso il governo dei Paesi Bassi guidato da Mark Rutte. Le dimissioni in blocco sono arrivate per il vasto scandalo riguardante gli assegni per i figli, che riguardò in maniera particolare i migranti e che portò molti, ingiustamente accusati di averne beneficiato pur senza averne diritto, a indebitarsi pesantemente per dare indietro i soldi all’agenzia tributaria.
Il governo dell'Olanda guidato dal liberale e rigorista Mark Rutte, che si è assunto la responsabiltà politica di quanto accaduto, lascia a due mesi dalle eleeioni del 17 marzo; e rimarrà in carica per gli affari correnti, in particolare la gestione della pandemia.
Il premier olandese Mark Rutte ha confermato le dimissioni del suo governo nel corso di una conferenza stampa. Rutte ha presentato al re le dimissioni di tutti i ministri e segretari di stato.
La decisione del gabinetto è «unanime», ha detto in conferenza stampa il premier Rutte, precisando poi che «lo Stato di diritto deve proteggere i cittadini contro il governo onnipotente», ma le cose «sono andate male».
Nonostante le dimissioni del governo, Rutte continuerà ad essere leader del partito Vvd. Lo ha confermato lo stesso premier uscente nel corso della conferenza stampa. «Io stesso non ho avuto alcun coinvolgimento diretto, ma ovviamente un coinvolgimento indiretto. Penso di poter continuare come leader del partito, ma alla fine spetterà agli elettori», ha aggiunto.
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