Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha promesso di rafforzare le capacità di difesa nazionale per proteggere un "ambiente pacifico". Parlando al secondo giorno di lavori dell’ottavo congresso del Partito dei Lavoratori, Kim "ha chiarito un’importante volontà di proteggere in modo affidabile la sicurezza del Paese e delle persone e l'ambiente pacifico della costruzione socialista, ponendo le capacità di difesa dello Stato a un livello molto più alto", ha riferito l’agenzia Kcna. Le osservazioni del leader sono maturate a pochi giorni dall’insediamento alla Casa Bianca del presidente eletto americano Joe Biden. La Kcna non ha riferito se Kim si riferisse alle relazioni tra Corea del Nord e Usa oppure all’ arsenale nucleare della nazione, ma ha ribadito la volontà di puntare ancora sul rafforzamento della capacità militare. Durante i lavori del congresso, il primo dal 2016, la Corea del Nord potrebbe sollecitare Washington a modificare la sua posizione "ostile" nei confronti di Pyongyang come condizione preliminare per riprendere i colloqui bilaterali sul corposo dossier della denuclearizzazione, secondo alcuni osservatori. Martedì, all’apertura, Kim si era lanciato nel discorso introduttivo in un’insolita autocritica, ammettendo che il Paese non era riuscito a raggiungere gli obiettivi di sviluppo economico fissati nel piano al 2020 in "quasi tutti i settori". L’agenzia di stampa ha aggiunto che il congresso continuerà, senza precisare i tempi per la sua conclusione. L’assise generale del Partito dei Lavoratori tenuta nel 2016 si era sviluppata per 4 giorni a partire dal 6 maggio. Dopo l’ultimo congresso, Kim aveva accelerato lo sviluppo di armi nucleari e missili balistici, compresi quelli che potrebbero raggiungere la terraferma degli Stati Uniti, fino alla dichiarazione di novembre 2017 del completamento della trasformazione del Paese in "forza nucleare". Malgrado i tre incontri avuti dal leader con il presidente americano Donald Trump, la situazione delle sanzioni non è migliorata, mentre l’economia della Corea del Nord, nel frattempo, è andata sempre più in affanno, a maggior ragione con la chiusura delle frontiere per scongiurare i rischi della pandemia del Covid-19. Oltre all’interscambio ridotto ai minimi storici con la Cina, l’alleato più stretto e influente, Pyongyang ha dovuto fare i conti con fattori meteo ostili, qual tifoni e inondazioni che hanno devastato il settore agricolo e produttivo, già alle prese con criticità croniche. ANSA