Domenica 22 Dicembre 2024

Trump minaccia il segretario di Stato della Georgia per ribaltare il voto: la telefonata choc

Il presidente Usa, Donald Trump

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe chiamato il segretario di Stato della Georgia, Bran Raffensperger, per chiedergli di ricalcolare a suo favore i voti delle elezioni presidenziali. È quanto riporta il Washington Post, che afferma di essere in possesso della registrazione della telefonata, fatta ieri (sabato) e durata oltre un’ora. Durante la conversazione, scrive la testata di Jeff Bezos, Trump ha chiesto a Raffensperger di «trovare» abbastanza voti per poter ribaltare il risultato che ha assegnato il «Peach State» a Joe Biden. Il Washington Post riporta che il presidente ha minacciato il segretario di Stato della Georgia con imprecisate conseguenze penali se non avesse soddisfatto la sua richiesta, affermando che stava correndo un «grosso rischio». Raffensperger, prosegue il quotidiano, ha respinto la richiesta affermando che il conteggio che ha assegnato a Biden una vittoria con 11.799 voti di vantaggio è stato equo e accurato. La conversazione è avvenuta sabato, scrive il Washington Post. «La gente della Georgia è arrabbiata, la gente del Paese è arrabbiata», avrebbe detto Trump, «e non c'è nulla di sbagliato nel dire, sai, beh, che avete fatto un ricalcolo». Raffensperger avrebbe risposto al presidente che i dati in suo possesso erano sbagliati. «Guarda, tutto quello che voglio fare è questo. Voglio solo trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo, perché abbiamo vinto lo Stato», ha insistito Trump, «io non ho assolutamente perso la Georgia. Assolutamente no. Abbiamo vinto per centinaia di migliaia di voti». Il presidente, prosegue il Washington Post, ha poi avvertito che se Raffensperger e Ryan Germany, il suo consigliere legale, non avessero trovato prove della distruzione illegale di migliaia di schede nella contea di Fulton, avrebbero potuto essere denunciati. «È un reato e non potete lasciare che accada», ha detto, «è un grosso rischio per te e per Ryan, il tuo avvocato». Trump ha quindi sostenuto che il rifiuto di soddisfare la sua richiesta avrebbe messo in pericolo la rielezione di David Perdue e Kelly Loeffler, i due senatori della Georgia che, se confermati al ballottaggio del 5 gennaio, garantiranno al 'Gop' di mantenere il controllo del Senato. «C'è una grossa elezione in arrivo e a causa di quello che avete fatto al presidente - perché la gente della Georgia sa che c'è stato un broglio - un sacco di persone non andranno a votare e molti repubblicani voteranno contro perché odiano quello che avete fatto al presidente», ha proseguito Trump, «ok? Lo odiano. E voteranno. E sarete rispettati, molto rispettati, se questa cosa può essere sistemata prima delle elezioni». Trump ha riferito oggi su Twitter della telefonata con Raffensperger, affermando che il segretario di Stato della Georgia «non vuole, o non è in grado, di rispondere a domande sulla truffa delle 'schede sotto il tavolo', sulla distruzione di schede, su 'elettori' di altri Stati, elettori morti eccetera. Non ne ha la minima idea!». Raffensperger ha risposto con un altro tweet: «Con rispetto, presidente, quello che dite non è vero». Secondo il Washington Post, Trump ha sostenuto durante la telefonata di aver vinto la Georgia con mezzo milione di voti di vantaggio, che migliaia di morti hanno votato, che gli scrutatori di Atlanta hanno contato tre volte 18 mila schede contraffatte a favore di Biden e altre tesi finora non ritenute fondate dalle corti. Raffensperger ha replicato che si tratta di notizie senza fondamento che circolano sui social media dove «chiunque può dire di tutto», per poi essere apostrofato da Trump come «bambino», «incompetente o disonesto» e «scemo». Incalzato sulle presunte schede a favore di Biden contate tre volte, il segretario di Stato della Georgia ha risposto che «abbiamo fatto un’indagine ed è risultato che non sono state contate tre volte». Dopo alcuni scambi tra Germany e alcuni avvocati di Trump, Raffensperger stesso avrebbe posto fine alla conversazione dopo oltre un’ora. La telefonata è avvenuta quattro giorni prima della sessione del Congresso che ratificherà la vittoria alle presidenziali assegnata dal collegio elettorale a Joe Biden. Undici senatori repubblicani, contravvenendo alle indicazioni del leader della maggioranza in Senato, Mitch McConnell, hanno annunciato che contesteranno il risultato. L’iniziativa degli undici senatori, tra i quali c'è Ted Cruz, ha però incassato il sostegno del vicepresidente, Mike Pence.

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