Bce, stime di crescita al ribasso per il 2021. Lagarde: "Monitoriamo l'apprezzamento dell'Euro"
La Bce è "pronta a ricalibrare tutti i suoi strumenti finanziari". Lo ha detto il presidente della Bce, Christine Lagarde, precisando che "la nostra azione si focalizzerà sul mantenimento di buone condizioni finanziarie. Se la ripresa - aggiunge - sarà forte e impatterà l’inflazione vuol dire che le condizioni finanziarie saranno positive e non ci sarà bisogno di ulteriori acquisti. Se invece - precisa - la situazione economica dovesse peggiorare allora dovremo fare altri acquisti". La Bce ha migliorato la sua stima di crescita economica per l’Eurozona per il 2020, portandola a -7,3% da -8% di settembre, e peggiorato quella per il 2021, a +3,9% da +5% precedente a fronte di un quarto trimestre "con una nuova, significativa contrazione, anche se inferiore a quella del secondo trimestre, a causa dell’intensificarsi delle misure di contenimento", ha detto la presidente della Bce. La stima per il 2022 è 4,2% e per 2023 +2,1%. "I rischi restano al ribasso a causa delle implicazioni della pandemia", ha avvertito Lagarde mettendo l’accento sulla debolezza del settore dei servizi e sul fatto che gli effetti immunizzanti del vaccino richiederanno tempo. "L'apprezzamento dell’euro è un fattore importante perché esercita una pressione al ribasso sull'inflazione: lo stiamo monitorando e continueremo a monitorarlo molto attentamente in futuro", ha sottolineato Lagarde. Poi ha detto che ci sono "buoni motivi" per aspettarsi che la diffusione dei vaccini porterà a un’immunità di gregge entro fine 2021. La Bce considera "fondamentale" il ruolo del Next Generation Ue e sostiene che è "importante che diventi operativo senza indugio. A condizione che i fondi siano impiegati per una spesa pubblica produttiva e siano accompagnati da politiche strutturali tese a migliorare la produttivita", questo strumesto contribuirà "a una ripresa più rapida, forte e uniforme e accrescerà la capacità di tenuta economica e il potenziale di crescita delle economie dei Paesi membri". Infine, Lagarde ha detto chegli acquisti del programma Pepp "continueranno ad essere flessibili" e la sua "dotazione può essere ricalibrata" e "non deve essere usata tutta" per forza. La Banca centrale europea «ricalibra» la propria manovra pandemica rendendola più ampia e prolungata nel tempo. Il Pepp, il programma pandemico di emergenza di acquisti di titoli, sale di 500 miliardi e raggiunge quota 1.850 miliardi. Inoltre, viene prolungato di nove mesi, almeno fino a marzo 2022 e «comunque fino a quando la crisi pandemica non sarà finita». La successiva manovra di reinvestimenti dei titoli a scadenza viene allungata a tutto il 2023, in modo da non interferire con la politica monetaria. La terza tranche di Tltro, le operazioni di liquidità di lunga durata finalizzata alla concessione di prestiti alle aziende, avrà condizioni più favorevoli fino a giugno 2022, e non solo fino a giugno 2021. Tra giugno e dicembre 2021 saranno inoltre realizzate 3 nuove aste, e potranno essere presi a prestito risorse per il 55%, e non più il 50%, dello stock dei prestiti. Ci saranno poi altre 4 aste di liquidità pandemiche Peltro. L’ampliamento dei collaterali deciso ad aprile sarà esteso fino a giugno 2022, quando sarà rivalutato. Estesi fino marzo 2022 anche swap e repo con le altre banche centrali. Fermi a quota zero i tassi di interesse: il 'refi', tasso di rifinanziamento principale, resta allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%. I tassi, sottolinea la Bce senza modificare la propria guidance, resteranno al livello 2attuale o più basso fino a quando le prospettive sull'inflazione non convergeranno in modo robusto a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore, al 2%", tenuto conto della dinamica sottostante dei prezzi. Confermato anche il ritmo di acquisti di titoli nel programma App (il quantitative easing «classico") a 20 miliardi al mese.