"Il nome del giudice Falcone non merita tutela". È quanto sostiene un tribunale tedesco dopo che un uomo, per la sua pizzeria, a Francoforte sul Meno, in Germania, ha deciso nome "Falcone e Borsellino". Sui muri del locale ha appeso la celebre foto di Tony Gentile che ritrae insieme i giudici e accanto ha messo l’immagine di don Vito Corleone del celebre film Il Padrino.
Una violazione della memoria dei due magistrati antimafia denunciata dalla sorella del giudice Giovanni Falcone, la professoressa Maria Falcone.
Ma il ricorso è stato respinto perché "il giudice ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria".
"È una sentenza che ci addolora molto. Proprio nel momento in cui il valore del lavoro e dell’eredità umana e professionale di Giovanni Falcone viene riconosciuto a livello mondiale, un magistrato di un paese che soffre sulla sua carne il pesante ingombro della presenza delle mafie scrive un verdetto simile". È l’amaro commento di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia.
Una violazione della memoria dei due magistrati antimafia, secondo Maria Falcone, che spiega: "Meno di due mesi fa, e cito solo l'ultimo di una lunga serie di episodi in tal senso, al termine della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale riunita a Vienna, è stata approvata all’unanimità da 190 Paesi una risoluzione che riconosce il contributo dato da Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale. Numerosi, inoltre, sono stati i riconoscimenti che alla figura di mio fratello sono stati tributati da istituzioni ed enti di un Paese come la Germania che, nel tempo, ha mostrato grande sensibilità ai temi della mafia e della legalità".
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