Quel che si temeva alla vigilia si materializza nella lunga notte americana: l'Election Day si chiude senza un vincitore e ci vorranno forse giorni perché si arrivi a un risultato finale nella sfida tra Donald Trump e Joe Biden.
In un pugno di Stati chiave, infatti, lo spoglio delle schede si protrarrà nelle prossime ore e probabilmente per tutto il resto della settimana, soprattutto per poter contare i voti giunti per posta. Biden intanto ha sorpassato Trump in Michigan. Lo riporta la Cnn: il candidato dem è al 49,3% contro il 49,1% del presidente. Lo sfidante, sempre secondo la Cnn, ha vinto lo stato del Wisconsin.
"Dobbiamo essere pazienti e aspettare che tutti i voti vengano contati", ha commentato Joe Biden, dicendosi fiducioso su una sua vittoria: "Siamo sulla strada giusta, ma non spetta ne a me ne' a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, alla gente".
Ma Donald Trump non ci sta, e lo ha fatto capire chiaramente presentandosi poco dopo le due del mattino (in Italia erano le 8.30) ai circa 250 sostenitori invitati alla Casa Bianca e assiepati nella East Room, con in prima fila la first family al completo: "Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, siamo di fronte a risultati fenomenali", ha esultato. Poi ha puntato il dito contro gli stati dove continuerà lo scrutinio, dalla Pennsylvania al North Carolina, dal Wisconsin al Michigan: "Stanno tentando di rubarci le elezioni", ha detto, riecheggiando un tweet che poco prima era stato censurato dal social media come "controverso e fuorviante". "Questa è una frode per gli americani e un imbarazzo per il Paese. Andremo alla Corte Suprema", ha quindi promesso il presidente, ben consapevole che in tale ipotesi a giudicare sarà un'Alta Corte con sei giudici su tre di nomina conservatrice, grazie alla recente new entry di Amy Comey Barrett.
A questo punto dello scrutinio Biden appare leggermente in vantaggio sul fronte del conteggio dei grandi elettori, ma tra gli stati chiave per il momento è riuscito a vincere solo in Arizona (ma il risultato è contestato da Trump) e a conquistare la Virginia. Il presidente invece ha strappato la Florida, l'Ohio, l'Iowa e ha mantenuto il Texas. Dalle proiezioni è poi avanti in Georgia e in tutti gli stati dove si conteranno ancora i voti, con la prospettiva di ricostruire quel 'red wall' che già lo ha fatto vincere nel 2016. L'incognita è proprio quella dei voti per posta che in alcuni di questi stati potrebbero ribaltare il risultato, essendo tradizionalmente più favorevoli ai democratici. Sul fronte del voto per il rinnovo del Congresso, i democratici mantengono la maggioranza alla Camera, mentre per il controllo del Senato e' testa testa.
Ad alimentare il senso di disorientamento è soprattutto la strategia adottata da Donald Trump nella volata finale della sua campagna elettorale e confermata nella notte elettorale. Il suo messaggio non potrebbe essere più chiaro: lui non ha alcuna intenzione di mollare e difficilmente si farà da parte, asserragliato alla Casa Bianca. Il presidente promette una lunga battaglia sul piano legale per contestare i voti per posta che in alcuni Stati decisivi come la Pennsylvania o il North Carolina continueranno ad arrivare per giorni e giorni.
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