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Hong Kong, Pompeo minaccia contromisure dopo la legge sulla sicurezza

Mike Pompeo

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo minaccia contromisure Usa ai danni della Cina per la dura legge sulla sicurezza di Hong Kong, il provvedimento che mette fine allo status speciale dell’ex colonia. Il testo che entra in vigore oggi è stato firmato ieri dal presidente cinese Xi Jinping in quello che Pompeo ha definito «un triste giorno» per Hong Kong.

Intanto, la Cina difende la controversa legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, a poche ore dall’entrata in vigore. La nuova legge, che prevede pene fino all’ergastolo per chi è giudicato responsabile di secessione, sovversione, terrorismo o collusione con forze straniere, è «un punto di svolta» per la regione amministrativa speciale cinese per il ritorno alla normalità, ha dichiarato Zhang Xiaoming, vice direttore dell’Ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao del Consiglio di Stato, il governo cinese, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Pechino.

«Questa legge sarà la spada di Damocle che penderà sopra un piccolo gruppo di criminali che vogliono interferire negli affari di Hong Kong», ha scandito il funzionario, definendo la nuova legge, già sottoposta a forti critiche a livello internazionale, una «pietra miliare» nel rapporto tra Pechino e l’ex colonia britannica, tornata alla Cina esattamente 23 anni fa oggi.

La legge, ha aggiunto, «è un segnale che c'è maggiore attenzione al potere conferito al governo centrale dalla Costituzione e dalla Basic Law», la mini-costituzione di Hong Kong, che ne regola il rapporto con Pechino, «e all’autorità nel determinare il corso e la direzione dello sviluppo di Hong Kong».

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