Corea del Sud al voto, tra straordinarie misure di sicurezza per evitare nuove ricadute di contagi da Covid-19: distanziamento tra chi si reca alle urne, mascherine e guanti, cabine separate per chi ha la febbre, persino la misurazione delle temperatura prima di entrare al seggi.
Grande favorito è il Partito democratico (Minju) del presidente Moon Jae-in, che spera ottenere dalle urne un riconoscimento per le misure sanitarie attuate per fermare l’epidemia, considerate un modello all’estero.
Dopo il successo dei provvedimenti, il governo ha replicato anche per organizzare il voto in condizioni insolite. La sfida è doppia per le autorità sud-coreane: da una parte garantire il corretto svolgimento del processo democratico e del diritto di voto, dall’altra tutelare la salute dei cittadini per scongiurare nuovi contagi.
All’esterno dei seggi, gli elettori con le mascherine obbligatorie si sono allineati ad almeno un metro di distanza l’uno dall’altro e a tutti è stata controllata la temperatura prima di entrare; tutti hanno dovuto lavarsi le mani con il disinfettante e indossare guanti di plastica e quelli con la febbre hanno depositato le loro schede in cabine separate che sono state poi disinfettate dopo ogni utilizzo.
La Corea del Sud è tra i primi Paesi con un grave focolaio di coronavirus a tenere elezioni parlamentati da quando è iniziata la pandemia. Le legislative, che si svolgono a metà mandato, vengono valutate - a maggior ragione in queste circostanze - come un voto di fiducia per il capo dello Stato. Secondo gli ultimi sondaggi Moon gode del sostegno del 56% della popolazione, contro il 41% a fine gennaio. Il Minju spera di ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento e conquistare 150 seggi invece dei 120 della legislatura uscente. AGI
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