Anche in altre parti del mondo si fa come in Italia. Negli Usa mentre sale a oltre 3.400 il numero di casi di coronavirus con almeno 65 le vittime, chiudono cinema, ristoranti e bar in alcuni stati. A New York accadrà da domani come ha annunciato il sindaco Bill de Blasio, sottolineando che i ristornati e i bar potranno funzionare solo con le ordinazioni a portare via o per le consegne a casa.
Chiuse anche tutte le scuole pubbliche a New York. "Le nostre vite stanno cambiando in modalità che erano inimmaginabili solo una settimana fa. Stiamo assumendo una serie di azioni che non avremmo mai preso nel tentativo di salvare vite umane. Ora è il momento di assumere un'altra misura drastica. Il virus può dilagare rapidamente con le interazioni nei ristoranti, nei bar e nei posti dove ci si siede vicino. Dobbiamo interrompere questo cerchio", afferma De Blasio.
Il coronavirus spegne anche la Strip di Las Vegas, dove i casinò chiudono i battenti. A partire dal 17 marzo e per almeno due settimane chiudono i casinò di Wynn Resorts e Mgm Resorts International, fra i quali il Bellagio, il Mandalay Bay, e il Mirage. "E' chiaro che questa è una crisi di salute pubblica che richiede un'azione collettive se vogliamo rallentarne l'avanzata", afferma Mgm. "La salute dei nostri ospiti e dei dipendenti è la prima preoccupazione in questa crisi", mette in evidenza Wynn.
La stretta arriva anche a Los Angeles, che come New York decide di chiudere bar, ristoranti, club, teatri e cinema per frenare il contagio del coronavirus. Lo stop agli studi di Hollywood era già arrivato due giorni fa. Stesso provvedimento anche anche per lo stato di Washington, dove gli alimentari e le farmacie resteranno aperti.
Drastiche misure anche in Argentina che chiude frontiere e scuole.
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